Dai dati emerge la crescita dell’avanzo di esercizio a 21,08 milioni (+2%), stabili i ricavi dall’attività ordinaria a 36,67 milioni, mentre si riducono del 9% i costi di funzionamento.
Il Consiglio generale della Fondazione Cariverona, riunitosi sotto la presidenza di Alessandro Mazzucco giovedì 20 febbraio, ha approvato all’unanimità il progetto di Bilancio d’Esercizio per il 2019 redatto precedentemente dal Consiglio di Amministrazione e presentato dal direttore generale Giacomo Marino.
L’esercizio si è chiuso con un avanzo di esercizio di 21,08 milioni di euro (+2% rispetto al 2018) confermando le disponibilità previste dal Documento di Programmazione Annuale 2020 per le erogazioni istituzionali. I ricavi dell’attività ordinaria si confermano stabili a 36,67 milioni con una redditività dei proventi sul patrimonio del 2,5%. Continua l’azione di contenimento dei costi di funzionamento (-9%) in corso dal precedente triennio.
L’attivo finanziario a valori di mercato si attesta al 31 dicembre 2019 a 1.588,7 milioni (+6,5%) godendo del generale recupero dei mercati e in particolare del titolo Unicredit oltre che del positivo contributo della componente più diversificata investita in fondi UCITS. Il percorso di diversificazione è continuato nel campo dei mercati privati con l’investimento nel fondo di fondi DeA Endowment Found.
Il patrimonio netto contabile di Fondazione è pari a 1.730 milioni per effetto degli accantonamenti effettuati in sede di riparto dell’avanzo mentre cresce di 170 milioni il valore del patrimonio netto al valore corrente e diminuisce la liquidità assorbita dalla gestione, nel 2019 pari a 7 milioni (32 milioni nel precedente esercizio).
Effettuate erogazioni per cassa pari a 48,9 milioni delle quali hanno beneficiato 589 progetti, diminuendo così di circa 29 milioni il debito per le erogazioni deliberate ancora da liquidare che risultano pari ad € 106,7 milioni (-21% rispetto al precedente esercizio e complessivamente ridotte del 42% nel triennio 2017-2019).
Nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 444 interventi erogativi con un impegno complessivo di 36,1 milioni, registrando una crescita del 25% del numero degli interventi in ragione di alcuni bandi con massimali di importo contenuto. Conseguentemente si è ridotto il valore medio per intervento pari a 81.237 euro (era di 145.795 euro nel 2018).