ALTRI POSTI IN PIEDI. Ci sono state donne che, a chi le voleva spingere su un vagone e terminare in un campo, hanno risposto imbracciando un fucile. Isabella Dilavello e Enrico Breanza ce le raccontano.
Domenica 16 febbraio 2020 alle 20:45 Con vestiti leggeri, monologo per voce, un valzer lento e un colpo di pistola con Isabella Dilavello e Enrico Breanza. L’appuntamento è San Giovanni Lupatoto ad Altri Posti in Piedi in Via Roma 3b.
Ci sono state donne che, a chi le voleva spingere su un vagone e terminare in un campo, hanno risposto imbracciando un fucile. Donne come Rita Rosani, partigiane, ebree, resistenti. Per qualcuno terroriste. Con vestiti leggeri, prova a raccontarle tutte, attra- verso proprio quella voce sola, come in sogno, come un ricordo.
«Sono un’attrice e vago teatrando. Vago e mi fermo quando trovo una storia da raccontare o la storia trova me -. dice di sé la Dilavello – Racconto di donne, di follia, del tempo che siamo, dell’acqua e della terra. Uso parole mie dopo essere passata da quelle composte in modo inusuale da altri. Spesso mi fermo a raccontare agli adulti di domani o dopodomani, perché è oggi che sono più disponibili ad ascoltare: dalla valigia allora, escono burattini, fili, teli trasparenti e oggetti che fanno musica. Ma è una valigia che porto sempre con me…non si sa mai quando un adulto torna un bambino che ascolta e bisogna esser pronti».
Con i primi anni novanta e il crescente interesse per la musica etnica e la contaminazione in genere, arriva l’incontro con il fiatista Marco Pasetto e la fondazione del Wood Quartet, all’interno del quale è il principale compositore delle musiche. Dalla metà degli anni novanta affianca alle attività artistiche, anche quella d’insegnate di chitarra moderna presso varie scuole musicali private tra cui il Centro Studi Musicali di Verona e l’Accademia di Musica Moderna a Trento, l’Accademia Superiore di canto di Verona.
Negli ultimi anni si è affacciato un nuovo interesse per la musica per teatro e danza, ma soprattutto una rinnovata attività solistica di improvvisatore. Da vent’anni, parallelamente all’attività di musicista e compositore, lavora in ambito socio-riabilitativo. Negli ultimi tempi il suo interesse è rivolto anche alla musica come elemento ri-socializzante e terapeutico.