Il Segretario di Confartigianato Verona Valeria Bosco: «Il problema reale è che tutti, anche gli stessi titolari, possono sottovalutare i rischi di un’operazione azzardata».
Confartigianato Imprese Verona interviene dopo i recenti fatti di cronaca (un imprenditore edile villafranchese deceduto prima dello scorso Natale, un giardiniere folgorato a Cavaion Veronese il 15 gennaio, qualche giorno fa la caduta mortale di un imprenditore di una ditta di impianti fotovoltaici), puntualizzando che «la battaglia contro gli infortuni deve essere vinta, ma valorizzando le esperienze positive maturate anche dalle Pmi, nelle quali può accadere che l’incidente sul lavoro colpisca proprio il titolare, che spesso opera al fianco dei propri dipendenti. La sicurezza nei nostri luoghi di lavoro è una priorità che ci coinvolge in prima persona e che non abbiamo mai sottovalutato».
A sostegno di questa dichiarazione, Confartigianato Imprese Verona tiene a ricordare alcuni dati di lungo periodo legati all’artigianato: 21.000 incidenti nel 1999; poco più di 7.500 nel 2017, ossia -64,3% in 18 anni.
«Parliamoci in modo chiaro – ha aggiunto Valeria Bosco, segretario dell’Associazione artigiana –. Contestualmente all’uscita di notizie di tragici fatti riguardanti gli infortuni sul lavoro, si sente sempre più spesso parlare, genericamente, senza approfondimenti, di ‘omicidi bianchi’, dando per scontata la diretta responsabilità di terzi, in particolare del datore di lavoro, nella creazione delle condizioni che stanno alla base degli incidenti. Il problema reale è che tutti, anche gli stessi titolari, possono sottovalutare i rischi di un’operazione azzardata che, magari, da anni viene compiuta senza conseguenze, ma che espone al pericolo che un giorno le cose possano andare male. Il dovere degli imprenditori è quello di limitare al minimo questa eventualità, adeguandosi alle leggi dello Stato e seguendo, contestualmente, anche quelle del buonsenso e della prudenza. Una cultura che Confartigianato Imprese Verona diffonde anche tramite UPA Servizi Srl, mettendo a disposizione delle imprese servizi, informazioni, consulenze ed opportunità mirati a gestire gli adempimenti sulla sicurezza e ad accrescere consapevolezza e livelli di prevenzione, in particolare con la formazione».
«Quello che non ci sta bene – ha dichiarato Confartigianato provinciale –, è pensare che la sicurezza si faccia con la burocrazia, come nel caso dell’idea di istituire una ‘patente a punti’ per le imprese dell’edilizia, misura annunciata nei giorni scorsi dal Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, per gestire la qualificazione delle imprese di costruzioni. Così, non solo non si aumentano i livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro, ma si duplicano oneri ed adempimenti amministrativi rispetto a quelli già esistenti. Il Governo deve porre attenzione alle piccole imprese. La sicurezza sul lavoro sta a cuore a noi piccoli imprenditori per primi e non si tutela con la burocrazia, ma con il rispetto di regole che devono essere chiare ed applicabili».