L’allarme smog a Verona e le misure adottate da palazzo Barbieri per arginare il superamento dei limiti giornalieri. Gli interventi di Bertucco, Benini, La Paglia e Vallani.
«C’è un solo modo per affrontare l’emergenza smog e le inevitabili polemiche sull’ingiustizia o l’inutilità dei blocchi del traffico: fornire ai cittadini un’alternativa vantaggiosa all’auto privata». A dichiararlo è il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco dopo che lunedì 27 gennaio, come riportato da questo giornale, è scattata nuovamente l’allerta smog a Verona e il conseguente divieto di circolazione per i diesel privati Euro 4.
Secondo Bertucco, inoltre, l’impegno da parte dell’amministrazione Sboarina nell’attuazione di misure strutturali per il risanamento della qualità dell’aria dichiarato dall’assessore all’Ambiente Ilaria Segala, non sarebbe veritiero «e i risultati si vedono: a ieri, i giorni di superamento dei limiti giornalieri di concentrazioni di Pm10 erano già 20, vale a dire che a soli 27 giorni dall’inizio dell’anno Verona ha già consumato il 57% del numero massimo di sforamenti consentiti (35 giorni nell’arco dell’intero anno). Perché si continua a prendere in giro i cittadini?».
E se da un lato il consigliere comunale accusa palazzo Barbieri di «immobilismo», dall’altro propone come vera soluzione allo smog l’anticipazione delle «misure viabilistiche previste per il filobus, e un aumento del numero di corsie preferenziali a disposizione del trasporto pubblico locale».
Anche il gruppo consiliare Pd Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani rinfacciano all’amministrazione scaligera di «rinnovare, purtroppo solo a parole, l’impegno dell’amministrazione per il miglioramento della qualità dell’aria. L’assessore all’Ambiente Ilaria Segala continua a confondere il verde di abbellimento con le barriere verdi antismog e le sperimentazioni sui monopattini con una seria politica a favore della mobilità sostenibile e attiva».
«Inconcludenza e sterile propaganda», secondo il gruppo consiliare, caratterizzano anche gli impegni dell’amministrazione sul fronte della mobilità sostenibile: «Di quali iniziative parla l’assessore Segala, se nessuno conosce i contenuti del Pums (Piani Urbani di Mobilità Sostenibile ndr), che avrebbe dovuto essere pronto entro la fine del 2019? Il filobus è in ritardo, la rete ciclabile non è migliorata in nulla negli ultimi 2 anni e mezzo; sul servizio di trasporto pubblico pende la spada di Damocle di un bando-spezzatino che potrebbe essere letale dal punto degli investimenti, dell’unitarietà e dell’integrazione della rete. Nessuno ha la bacchetta magica, gli interventi strutturali richiedono tempo e risorse per venire attuati e per entrare a regime, ma se mai si comincia, mai si arriverà».


ENRICO DARIO
29/01/2020 at 11:03
Invito tutti gli interessati al problema della qualità dell’aria a consultare on-line i dati di concentrazione delle polveri sottili, sia PM10 sia PM2.5, dal server dell’Università di Stuttgart in Germania che, tramite il progetto Luftdaten, sta raccogliendo i dati da tutta Europa (e anche da paesi extra europei) rappresentandoli su cartografia.
Questo è link da consultare per il Veronese
https://maps.sensor.community/#11/45.4419/11.0470
dal quale potete ingrandire l’area di vostro interesse e quindi leggere lo storico delle misurazioni da ciascuna stazione di rilevamento. Inoltre, a differenza dell’analoga iniziativa italiana “che aria tira” che spaccia come Open-Source il proprio progetto di monitoraggio dell’aria senza però fornire i dati di costruzione delle centraline, ognuno può contribuire autonomamente al progetto Luftdaten auto-costruendosi la centralina di misurazione con una spesa complessiva sull’ordine dei 30E; i dati di costruzione ed il firmware da installare sono tutti disponibili alla pagina:
https://luftdaten.info/it/montaggio-centralina/