Il Sindaco Sboarina sembra non cogliere la contraddizione tra una via intitolata a Giorgio Almirante, sottoscrittore nel 1938 delle leggi razziali, e la cittadinanza onoraria a Liliana Segre.
20 gennaio 1320: settecento anni fa, c’è voluto Dante Alighieri per spiegare, con la Quaestio de aqua et terra (letta e sceneggiata lunedì scorso nella chiesa di Sant’ Elena a Verona per iniziativa di Alessandro Anderloni), ai dotti e al clero di allora che in nessun punto l’acqua poteva superare naturalmente il livello della terra emersa.
22 gennaio 2010: non dovrebbe servire un Dante Alighieri per spiegare a Federico Sboarina il Pio la contraddizione evidente tra una via intitolata a Giorgio Almirante, sottoscrittore nel 1938 delle leggi razziali, e la cittadinanza onoraria a Liliana Segre.
Eppure, Federico il Pio, aspirante Federico il Grande per aver avanzato nelle scorse settimane la candidatura di Verona a Capitale del Veneto, non riesce proprio a coglierla questa contraddizione. E tira dritto per la sua strada, onorando il nome di Verona e affossando la candidatura della città a capitale della cultura.
Senza scomodare Dante, basterebbe che il Pio sfogliasse un qualunque manuale di storia. Anche delle medie.
Mario Allegri

Mario Allegri ha insegnato letteratura italiana contemporanea alla Facoltà di Lettere di Verona. Ha pubblicato vari saggi letterari in riviste, giornali e presso editori nazionali (Utet, Einaudi, La nuova Italia, Il Mulino). Ha partecipato come indipendente alle primarie 2011 per l'elezione del sindaco a Verona. marioallegri9@gmail.com
