L’associazione La città che sale invita il Prefetto di Verona a non autorizzare l’intitolazione di una via ad Almirante. «Onorare Liliana Segre e intitolare una via ad Almirante configura una grottesca e strumentale compensazione ideologica».
Lunedì 20 gennaio il consiglio direttivo dell’associazione La città che sale ha consegnato una lettera aperta al Prefetto di Verona Donato Cafagna, per invitarlo a non autorizzare la recente delibera avanzata dalla Giunta comunale di Verona di intitolare una strada cittadina all’on. Giorgio Almirante. Secondo l’associazione veronese, la proposta «appare in contrasto con le disposizioni del Regolamento comunale».
La vita, le scelte, i valori e le azioni di Giorgio Almirante, infatti, «non sono state in nessun caso, né durante il fascismo, né durante la Repubblica, “testimonianza dello sviluppo materiale e civile”: requisito esplicitamente previsto dalla normativa comunale».
Sul piano politico, l’associazione dichiara che l’assegnazione quasi contemporanea della cittadinanza onoraria a Liliana Segre e la proposta di intitolare la via ad Almirante, esporrebbe la città scaligera «al ridicolo, oltre che all’indignazione, configurando una sorta di grottesca, anacronistica e strumentale compensazione ideologica. Come può la stessa città celebrare, contemporaneamente, la vittima di uno dei più abominevoli regimi politici novecenteschi, quello nazifascista, e intitolare una strada ad uno dei responsabili diretti di quello stesso regime? Che senso ha insistere con questi atteggiamenti ideologici a 75 anni dalla fondazione della Repubblica e a 30 dalla fine della guerra fredda?».