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Ex Scalo Merci FS, dalle promesse di un parco al ritorno dei TIR

Ex Scalo Merci, Verona Sud (foto Verona In)
Ex Scalo Merci, Verona Sud (foto Verona In)

Da Daniele Nottegar del Comitato Verona Sud riceviamo e pubblichiamo.

Non più di due settimane fa tre assessori, in rappresentanza del Comune di Verona avevano apertamente ammesso che il Comune è consapevole dello stato di degrado ambientale di Verona Sud. Nel frattempo, circostanza che ha dell’incredibile, una società del gruppo Ferrovie dello Stato ha indetto un bando per la locazione logistica (con scadenza 20 gennaio) della durata di 2 anni su un’area di 60.000 mq ubicata all’interno dello Scalo Merci. Tale iniziativa, sulla quale da Palazzo Barbieri non risulta essere stato espresso nulla, di fatto contrasta con quanto annunciato dal nostro Sindaco su L’Arena dell’11 Gennaio: “Il progetto Central Park all’ex scalo merci va avanti al galoppo”.

Da un lato il Comune ammette che Verona Sud da molti anni deve combattere con una viabilità sempre più intensa che rende malsano il viverci; dall’altro, permette che Ferrovie dello Stato utilizzino a proprio piacimento, e in nome del solito “profitto economico”, le sue arterie stradali. Da un lato Verona Sud beneficia solo di promesse: avrà una minima parte del “verde” che le spetta solamente dopo il verificarsi di certe condizioni; dall’altro l’Amministrazione permette che entro brevissimo tempo viabilità e vivibilità della zona vengano ulteriormente aggravate dal passaggio giornaliero di almeno 40/50 TIR subendo il crescente degrado del manto stradale e dei sotto-servizi ad esso collegati, aumentando i pericoli per pedoni e ciclisti mentre crescerà a dismisura l’inquinamento dell’aria.

Perché i nostri amministratori non obbligano Ferrovie dello Stato ad utilizzare, in sostituzione dello Scalo Merci, l’Interporto Quadrante Europa, una vera e propria ”città” delle merci” altamente specializzata e regolata da sistemi logistici integrati di altissimo livello? L’area è poi direttamente collegata a tangenziali ed autostrade. Che senso ha indire i Mobility Day e impedire la mobilità ai diesel Euro 4 per ridurre l’inquinamento per poi permettere il pericoloso transito dei TIR? A che gioco sta giocando la nostra Amministrazione comunale? Perché non ha il coraggio di mantenere le promesse elettorali a beneficio dei cittadini? Perché tanta incoerenza e mancanza di rispetto per gli oltre 65.000 abitanti della zona Sud di Verona?

Daniele Nottegar
Comitato Verona Sud

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2 Comments

2 Comments

  1. Enrico

    27/01/2020 at 08:23

    A Verona vi sono solamente (e per qualcuno sarebbero anche troppe) due centraline Arpav di rilevazione di pm 10 e 2,5: una per la misurazione del cosiddetto livello di fondo che è stata recentemente posizionata (prima era al Cason ma evidentemente rilevava valori troppo alti) nel parco dell’Adige al Giarol Grande (evidentemente dopo aver cercato il miglior posto possibile – con qualche brezza proveniente dai Lessini), la seconda (quella che misura la situazione urbana) è ubicata in un’area verde di Corso Milano (e anche qui ha fatto più di un passo indietro rispetto il corso Milano prima di trovare definitiva collocazione accanto ad un po’ di alberi).
    Vi è poi una centralina mobile che portata per un periodo a Verona Sud su richiesta del Comitato Verona Sud ha rilevato mediamente valori superiori a quelli medi di corso Milano, e ciò nonostante la centralina fosse stata stranamente tolta durante Fieracavalli e riposizionata subito dopo la conclusione dell’affollata manifestazione fieristica seguito segnalazione dei cittadini. A pensar male si fa peccato ma a volte si indovina diceva un famoso politico…

  2. Gianluigi

    21/01/2020 at 07:27

    Le centraline di rilevamento dell’inquinamento sono poste solo nella zona nord o ce ne sono anche a Verona sud?

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