Il quadro del vicentino Pietro Roi “Giulietta e Romeo”, in prestito alla Gam di Verona. È l’inizio di una collaborazione tra Verona e Vicenza per raccontare le radici storiche del mito shakespeariano.
I Musei Civici di Verona e Vicenza hanno avviato una collaborazione per raccontare e far conoscere le radici storiche del mito di Giulietta e Romeo.
Primo tassello del progetto è il prestito del quadro Giulietta e Romeo (1882), opera del pittore vicentino Pietro Roi, che sarà esposto, per un anno, alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti. L’episodio del dipinto ritrae nella penombra di una cripta Giulietta che, dopo la morte di Romeo, sta per uccidersi a sua volta. Alle spalle della coppia un sarcofago pensile ricorda i manufatti in pietra di epoca scaligera.
A presentare la nuova collaborazione mercoledì 15 gennaio tra le città e il prestito del quadro alla Gam, i sindaci di Verona Federico Sboarina e di Vicenza Francesco Rucco, gli assessori alla Cultura Francesca Briani e Simona Siotto, il direttore dei Musei civici di Verona Francesca Rossi e di Vicenza Mauro Passarin.
«È la prima volta che Verona e Vicenza – ha dichiarato il sindaco Sboarina – danno vita a una collaborazione per raccontare e valorizzare le radici del mito di Giulietta e Romeo, che lega le nostre città. Questa collaborazione rappresenta un primo passo, ma dà l’idea della nostra concezione di cultura, capace di unire i diversi territori. Verona è profondamente legata al mito di Giulietta e Romeo e questo progetto di valorizzazione proseguirà con la riqualificazione della casa di Giulietta».
«La presenza del dipinto di Roi – ha concluso Rossi –, darà modo di lavorare su più fronti e, in particolare, di rinnovare in maniera significativa la sezione dell’Ottocento della Gam. In più permetterà di sviluppare iniziative espositive attorno a questa e ad altre opere d’arte legate al tema shakespeariano, proponendo itinerari cittadini dedicati ai personaggi e ai luoghi della tragedia. La peculiarità di quest’opera è che delle varie versioni sulla morte dei giovani amanti, li ritrae entrambi ancora vivi».