La proposta scaturisce per far fronte alla crisi del commercio in centro storico, che vede la città antica di Verona proiettata verso un futuro da centro turistico, simile per tanti aspetti a Venezia.
Sull’ipotesi avanzata dal Comune di Verona di allargare l’Area pedonale urbana nella Ztl a via Rosa, ma anche ad altre strade oltre alla ventina attuale, la Corporazione degli Esercenti propone di ampliare la fascia pomeridiana di transito e permanenza nella Ztl dalle 16 alle 20 o almeno fino alle 19.30 per contrastare il calo di clienti. La proposta scaturisce per far fronte alla crisi del commercio in centro storico, che vede la città antica di Verona proiettata verso un futuro da centro turistico, simile per tanti aspetti a Venezia.
È proprio su questo “effetto Venezia” che il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco si sofferma, sostenendo che la disaffezione dei veronesi per il centro storico della città ha una radice «nello spopolamento» che le amministrazioni, a cominciare da quella di Flavio Tosi fino all’attuale di Federico Sboarina, hanno «scientemente perseguito nel silenzio delle rappresentanze dei commercianti».
Per Bertucco la richiesta di riapertura della Ztl avanzata dai commercianti, si configura come un palliativo dal corto respiro considerato che difficilmente si riuscirebbe a tenere testa alla concorrenza del centro commerciale Adigeo.
Eppure non si tratta di cose nuove: «Lo denunciamo, inascoltati, da anni – ha dichiarato Bertucco – prima Tosi, con la liberalizzazione delle grandi superfici commerciali, e oggi Sboarina, con la liberalizzazione delle grandi superfici alberghiere, hanno fatto scappare innanzitutto i residenti, rimasti privi dei negozi di vicinato e costretti, di conseguenza, a macinare chilometri per comprare qualsiasi cosa e in seconda battuta hanno allontanato anche il resto dei veronesi, consegnando il centro storico ad un turismo caotico che, per stessa ammissione dei commercianti, spende soltanto ai banchi di Santa Lucia o di Piazza dei Signori. Occorrerà ricordarlo al prossimo politico che si vanterà dei grandi “flussi” del turismo scaligero».
Il presidente di Confcommercio Paolo Arena sostiene invece che andrebbe ripristinata la riapertura serale della Ztl, dal lunedì al venerdì con orario dalle 20.00 alle 22.00 chiusa qualche anno fa.
«Ci vorrebbe una zona C a pagamento, come a Milano – ha dichiarato Arena –. Bisogna favorire chi vive il commercio, tenendo conto che in città ci sono 1.600 stalli blu di sosta a pagamento a 5.500 permessi per residenti, e quindi chi deve entrare con l’auto per acquisti difficilmente trova posto. I parcheggi ci sono, vicino al centro, ma non per tutti sono comodi». Verona, secondo il presidente di Confcommercio, ha circa 2.200 appartamenti trasformati in alberghi diffusi, rendendo sì la città un centro turistico ma che può tranquillamente convivere previa regolamentazione con le realtà e i bisogni dei residenti e del commercio tradizionale il tutto, però, sotto «una visione prospettica della città».
La situazione, d’altro canto, secondo Michele Bertucco non è così rosea. Anzi è destinata a peggiorare con il Piano Folin che trasformerà in senso turistico «un’ulteriore e importante fetta del centro storico, nella più totale passività dell’amministrazione Sboarina che pende dalle labbra di Cariverona». Tante infatti le opere di riqualificazione che sembrano andare verso un incremento delle superfici alberghiere piuttosto che della tutela del centro storico: «il completamento delle cosiddette riqualificazioni alle ex Cartiere (commerciale), all’ex Manifattura Tabacchi (alberghiero più commerciale), all’ex Tiberghien (commerciale più alberghiero) – ha concluso Bertucco –. Questo, e non altro, è stato seminato negli ultimi 15 anni. Paolo Arena dov’era?».

