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Martedì 3 dicembre a palazzo Barbieri verranno protocollate circa 1.500 firme raccolte tra i residenti del quartiere Stadio da parte del Partito Democratico (circa 900) e dalla Lista Tosi (circa 600) contro il project financing per il nuovo impianto sportivo sostenuto dall’amministrazione Sboarina. Mercoledì 4 dicembre, infatti, in commissione Urbanistica comincerà la discussione sulla proposta di pubblica utilità.
A preoccupare i residenti del quartiere limitrofo è principalmente la minaccia di riprodurre sette giorni su sette i disagi viabilistici che attualmente si verificano durante i giorni di partita visto che, stando al gruppo consiliare Pd Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani, il parcheggio sotterraneo previsto dal progetto per il nuovo stadio sembra essere insufficiente. Ma non è l’unica preoccupazione: le richieste dei cittadini risulterebbero ad oggi inascoltate e proprio per questo il Pd torna a chiedere da un lato uno studio più accurato del progetto per, eventualmente, ristrutturare lo stadio già esistente, e dall’altro – qualora la ristrutturazione risulti sconveniente – di costruire un nuovo impianto fuori dal quartiere.
«Se il Sindaco trovasse il coraggio di uscire dal palazzo e incontrare il quartiere – ha dichiarato il gruppo consiliare Pd – comprenderebbe che i cittadini sono molto arrabbiati per questo progetto. Come Pd ribadiamo che la prima scelta è ristrutturare lo stadio esistente e torniamo pertanto a chiedere uno studio di fattibilità più accurato di quello prodotto dalla società dell’Hellas Verona, che tra l’altro è parte in causa nel project. In seconda battuta chiediamo di prevedere la costruzione di un nuovo stadio fuori dal quartiere. Non è una questione di soldi ma di serietà e di rispetto per i cittadini: il Comune può finanziare i lavori attraverso il canone che le società sportive sono già chiamate a corrispondergli, ammontante a circa 500 mila euro all’anno».
Anche il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco, ribadisce le sue perplessità sul progetto del nuovo Stadio: «Che pubblica utilità può avere un progetto cui il Piano Economico Finanziario, a detta degli uffici comunali, è così vago e generico da non avere nemmeno le caratteristiche per poter essere definito un PEF?».
Per Bertucco la proposta di delibera che l’amministrazione Sboarina si appresta a portare in commissione «non sta in piedi» e per passare in Consiglio «può soltanto contare sulla disponibilità dei consiglieri di maggioranza a chiudere non uno, ma tutti e due gli occhi, autoriducendosi al ruolo di schiaccia-bottoni».
Unica nota positiva, sostiene Bertucco, è che «nel frattempo il Sindaco ha fatto un passo indietro sul PEF, decidendosi a metterlo a disposizione dei consiglieri. Lo avevamo detto che non c’era alcun motivo per non mostrarlo con obbligo di riservatezza, e così è stato. Spesso però la pezza è anche peggio del buco: ora possiamo sfogliarlo ma non studiarlo, in quanto non ci sarà data copia del documento. Possiamo soltanto consultarlo, all’interno di una stanza chiusa. Immagino che dovremo essere scortati o guardati a vista e che probabilmente dovremo consegnare i telefoni all’entrata, manco fosse la Stele di Rosetta».
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