COHEN VERONA. Come disse Louis Armstrong: «Cos’è il Jazz? Amico, se lo devi chiedere, non lo saprai mai»… quindi non resta che ascoltare!
Sabato 30 novembre e sabato 14 dicembre 2019 ospiti del Cohen di Via Scarsellini 9/A a Verona due importanti protagonisti musicali della scena del jazz a livello nazionale e internazionale Sandro Gibellini e Luca Donini.
Sabato 30 novembre ore 21 suonerà sul palco del Cohen Sandro Gibellini, chitarrista bresciano presente sulla scena musicale da oltre trent’anni, con oltre una decina di dischi pubblicati e con prestigiose collaborazioni italiane e d’oltralpe. Dal 1980 in poi suona con i più importanti jazzisti italiani e d’oltralpe. Nel 1991 fa parte della Grande Orchestra Nazionale di Jazz e come insegnante ha tenuto seminari in giro per il mondo al fianco di musicisti di fama internazionale.

Valerio Abeni
Sabato 14 dicembre, sempre alle ore 21, sarà la volta del sassofonista e compositore veronese Luca Donini, che ha suonato in teatri italiani ed internazionali e pubblicato decine di dischi. Ha diretto numerosi festival jazz e ha all’attivo diverse collaborazioni nazionali ed internazionali, tra cui quella con il Festival del Cinema di Venezia. Attualmente è docente di sassofono e musica jazz al Conservatorio di Adria (Rovigo). Svolge un’intensa attività concertistica e discografica in tutta Europa, collaborando con alcuni tra i più importanti musicisti ed artisti americani ed europei. Dal 1989 dirige la Future Orchestra Jazz Big Band. Dal 2015 è direttore e arrangiatore dell’Italian Jazz Project Orchestra.
In entrambe le serate avremo la ritmica incisiva della batteria di Valerio Abeni, classe 1956, musicista che si è esibito con i più grandi jazzisti italiani (Massimo Urbani, Luca Flores, Sandro Gibellini, Pietro Tonolo e tanti altri) e con musicisti di fama internazionale, e le sonorità dell’organo hammond di

Angelo Cultreri
Angelo Cultreri, classe 1973, che ha iniziato lo studio del pianoforte da autodidatta appassionandosi poi sempre di più allo studio dell’armonia jazzistica ed in particolare dell’organo hammond, grazie anche alla scoperta, quasi vent’anni fa, dell’icona di tale strumento, il grande organista statunitense Jimmy Smith, classe 1928, il quale ha consacrato l’hammond come grande strumento che sa ricreare il sound di una big band anche in locali di piccole dimensioni. Cultreri ha all’attivo collaborazioni con importanti nomi del jazz a livello nazionale ed internazionale, tra cui Fabrizio Bosso, Gigi Cifarelli e Dino Rubino.
In ogni caso, come disse Louis Armstrong «Se hai bisogno di chiedere cos’è il jazz, non lo saprai mai». «Quindi – afferma Manuela Pollicino, curatrice dei due momenti musicali – tanto vale venire ad ascoltare».
In alto: Sandro Gibellini e Luca Donini