Venerdì 22 novembre è stata presentata a palazzo Barbieri dall’assessore alla Cultura Francesca Briani insieme alla direttrice dei Musei Civici Veronesi Francesca Rossi e ai curatori Marino Barovier e Alba Di Lieto la mostra Carlo Scarpa. Vetri e Disegni. 1925-1931. L’evento apre al pubblico sabato 23 novembre e sarà visitabile fino al 29 marzo 2021.
In mostra 69 vetri provenienti da collezioni pubbliche e private, accostati a 52 disegni realizzati per la vetreria M.V.M. Cappellin & C. negli anni tra il 1925 e il 1931 e corredati da una selezione di 23 fotografie d’epoca. Tutte opere degli anni giovanili dell’architetto, in esposizione proprio all’interno di Castelvecchio che, ancora oggi, rappresenta uno dei suoi esempi di restauro e allestimento museografico.
«Un’esposizione di particolare fascino – ha sottolineato l’assessore Briani – che trae spunto e approfondisce ulteriormente la mostra scarpiana realizzata a Venezia da Barovier, tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019. Un’opportunità interessante per vedere alcune delle più importanti realizzazioni della produzione vetraria del giovane Carlo Scarpa, al tempo designer e futuro promettente architetto, studente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Vetri e disegni che permettono, inoltre, di valorizzare l’attività dell’Archivio digitale Carlo Scarpa, di cui il museo di Castelvecchio è custode, offrendo la possibilità di ammirare opere di design di altissimo livello e di grande bellezza».
La mostra – ha dichiarato Rossi – è una rara occasione per vedere una parte della raccolta grafica e fotografica della vetreria Cappellin, conservata nell’Archivio Carlo Scarpa di Verona, insieme alla collezione dei disegni del restauro e allestimento del Museo di Castelvecchio. Una tappa che si collega ad una precisa linea espositiva dedicata al grande architetto veneziano e a un percorso di valorizzazione dell’arte vetraria avviato, nel 1960, da Licisco Magagnato con la mostra Vetri di Murano 1860-1960, allestita dallo stesso Scarpa. In quell’occasione, l’architetto progettò alcune vetrine ora restaurate e che sono state riutilizzate in occasione dell’allestimento di questa mostra».
«Ricerca estrema dello sperimentare, per ricreare con materiali nuovi opere che hanno ridefinito il concetto di design del vetro – ha spiegato Barovier – Questo è stato Scarpa. Studioso e creatore al tempo stesso. Con il suo lavoro è riuscito a generare opere considerate al tempo impossibili, apportando una rivoluzione nello studio e lavorazione del vetro».
In concomitanza con l’apertura al pubblico, prende avvio anche un percorso di iniziative che attinge ispirazione dal mondo antico come la mostra Vetri Romani al Matr-Museo Archeologico al Teatro Romano, a cura di Margherita Bolla.
In particolare, domenica 24 novembre alle ore 11, è in programma una visita guidata gratuita della mostra. Inoltre, martedì 26 novembre alle ore 17.30, al Museo di Castelvecchio, è in programma l’incontro Scarpa e il vetro, 1925-1931. Come la modernità può rinnovare la tradizione, intervento di Valerio Terraioli dell’Università di Verona. Ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili.