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Vincent Van Gogh, l’odore assordante del bianco con Preziosi

TEATRO NUOVO. Thriller psicologico sul tema della creatività. Il dialogo tra l’artista e il fratello Theo, propone un grandangolo sulla sua vicenda umana e ne rivela gli aspetti reconditi.

Vincent Van Gogh-Alessandro Preziosi-Foto di Francesca Fago
Alessandro Preziosi - Foto di Francesca Fago

TEATRO NUOVO. Thriller psicologico sul tema della creatività artistica. Il serrato dialogo tra l’artista e suo fratello Theo, propone un grandangolo sulla sua vicenda umana e ne rivela gli aspetti più reconditi.

Martedì 19 novembre alle 20:45 al Nuovo, secondo appuntamento con la rassegna Il Grande Teatro organizzata dal Comune di Verona e dal Teatro Stabile di Verona. In progranna Vincent Van Gogh – L’odore assordante del bianco di Stefano Massini con la regia di Alessandro Maggi, protagonista Alessandro Preziosi. Lo spettacolo è prodotto da Khora.teatro e TSA – Teatro Stabile D’Abruzzo in collaborazione col Festival dei Due Mondi di Spoleto.

Con lo speciale fascino che sa dare il teatro, Alessandro Preziosi ci svela il “mistero Van Gogh” attraverso la sinestesia dell’ “odore assordante del bianco” che accosta olfatto, udito e vista. È il 1889 e l’unico desiderio di Vincent è uscire dalle austere mura del manicomio di Saint Paul de Manson. La sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per andarlo a trovare… Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è altro colore che il bianco? Attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento di Vincent Van Gogh in manicomio, lo spettacolo è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica. Il serrato dialogo tra Van Gogh e suo fratello Theo, propone un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista e ne rivela gli aspetti più reconditi.

«Van Gogh – dice il regista Alessandro Maggi – è nella stanza di un manicomio che ci appare nella devastante neutralità di un vuoto. E dunque, è nel dato di fatto che si rivela e si indaga la sua disperazione. Il suo ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore alla quale è costretto, a quell’irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente, all’interno come all’esterno del granitico “castello bianco” e soprattutto al costante dubbio sull’esatta collocazione e consistenza della realtà. La tangente che segue la messinscena resta dunque sospesa tra il senso del reale e il suo esatto opposto. In una spaccatura in cui domina la sola logica della sinestesia, nella quale ogni senso è plausibilmente contenitore di sensi altri, modulandone infinite variabili, Van Gogh è significante e significato di sé stesso. Lo scarto emotivo che subisce e da cui è irrimediabilmente dipendente, rappresenta causa ed effetto della sua stessa creazione artistica, non più dissociata dalla singolarità della sua esistenza e lo obbliga a percorrere un sentiero isolato in cui il solo punto fermo resta la plausibilità di un’infinita serie di universi possibili nei quali – conclude Maggi – ogni tangibilità può rappresentare il contrario di ciò che è».

Vincent Van Gogh-Alessandro Preziosi-Foto di Francesca Fago

Alessandro Preziosi–Foto di Francesca Fago

Nato a Firenze nel 1975, Stefano Massini è uno scrittore e drammaturgo di rilevanza internazionale. Tra i suoi testi più celebri spicca Lehman Trilogy, tradotta in quindici lingue e rappresentata sui palcoscenici di tutto il mondo, da Broadway al West End di Londra: in particolare, nella stagione 2018-2019, con la regia del premio Oscar Sam Mendes in una produzione del National Theatre di Londra. Vincitore del prestigioso Premio Tondelli all’edizione 2005 di  Riccione Teatro per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva”, L’odore assordante del bianco rivela una drammaturgia asciutta quanto ricca di spunti poetici. Offre inoltre ampi spazi di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.

Alessandro Preziosi torna al Nuovo dove il pubblico del Grande Teatro ha avuto già modo di apprezzarlo come grande interprete di Cyrano de Bergerac nel 2012 e di Don Giovanni nel 2015. Accanto a Preziosi sono in scena Francesco Biscione (dottor Peyron), Massimo Nicolini (Theo Van Gogh), Roberto Manzi (dottor Vernon-Lazàre), Leonardo Sbragia (Gustave) e Antonio Bandiera (Roland). Con la supervisione di Alessandro Preziosi, la voce di Vincent bambino è di Davide Piccirillo, le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, il disegno luci è di Valerio Tiberi e Andrea Burgaretta, le musiche sono di Giacomo Vezzani.

Dopo la “prima” di martedì lo spettacolo replica tutte le sere alle 20:45 fino a sabato 23. L’ultima rappresentazione, quella di domenica 24, è invece alle 16:00.
Giovedì 21 novembre alle 18:00 gli attori incontrano il pubblico nel foyer del Teatro Nuovo. L’ingresso è libero.
Biglietti in vendita al Teatro Nuovo, Box Office, circuito Geticket, sportelli Unicredit e on line su www.geticket.it.

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