La Sovrintendenza Archeologica alle Belle Arti e al Paesaggio ha espresso parere negativo al piano urbanistico San Rocchetto di Quinzano. Un comunicato stampa del Comune evidenzia che il documento della Sovrintendenza sugli undici edifici di cinque piani ciascuno previsti nel PUA (Piano Urbanistico Attuativo) originario, per una superficie di 13 mila metri quadrati circa, non sono compatibili con i valori paesaggistici della zona. L’area di San Rocchetto, infatti, non solo è sottoposta a vincoli per la tutela del paesaggio ma è anche a rischio archeologico per la possibilità di rinvenire sedimi e reperti di età protostorica, come già avvenuto in passato.
Per la Sovrintendenza, inoltre, queste caratteristiche non sono tenute in adeguata considerazione nel progetto edificatorio, che risulta non integrato e privo di legami con l’ambito di riferimento. Eccessiva la volumetria proposta, così come le altezze previste per gli edifici, in un contesto dove l’edificato esistente non supera i 2-3 piani.
«Dopo che il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) ha respinto la decisione della giunta di stralciare il provvedimento dalla Variante 23 – è scritto nel comunicato – è al vaglio dell’assemblea l’emendamento presentato dal presidente della commissione urbanistica Matteo De Marzi, che reintroduce la scheda norma del PUA di San Rocchetto con una superficie edificabile ridotta del 50% rispetto all’originale». I metri quadri da costruire passerebbero così da 13 mila a 6.500, con palazzine di altezza non superiore ai 4 piani, in linea con le abitazioni già esistenti.
«Lo sviluppo della città deve passare attraverso una crescita improntata sulla sostenibilità, non sulla cementificazione – dichiara il sindaco Federico Sboarina –. Il parere della Soprintendenza conferma dal punto di vista tecnico la nostra scelta politica, che è quella di tutelare un’area vincolata da un intervento troppo invasivo per il contesto. Questo documento conferma la bontà della nostra impostazione, su cui abbiamo lavorato sin dall’inizio. Gli insediamenti urbanistici devono essere compatibili con la qualità della vita dei nostri quartieri e dei cittadini che li abitano, ma devono anche essere sostenibili dal punto di vista paesaggistico».
«La variante 23 è attualmente all’esame del Consiglio comunale e l’emendamento in questione sarà uno dei prossimi ad essere votato – spiega l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala –. Il parere della Soprintendenza arriva quindi in tempo propizio, avvalorando la scelta dell’amministrazione di rivedere la scheda norma con superfici e volumi notevolmente ridotti».
Per Michele Bertucco (Verona e Sinistra in Comune) il progetto di lottizzazione San Rocchetto, alla luce di questo nuovo parere vincolante della Sovrintendenza, dovrebbe immediatamente portare l’Amministrazione a stralciare una volta per tutte la scheda norma e a ritirare l’emendamento che gli uffici avevano predisposto per riammettere il piano in Variante 23, a seguito della vittoria al Tar delle società di Leardini, titolari della proposta urbanistica. L’emendamento, inoltre, secondo Bertucco aveva «l’obbiettivo di adeguarsi alle previsioni del Piano di coordinamento territoriale provinciale».


Giorgio Massignan
31/10/2019 at 17:34
Per fortuna la Sovrintendenza Archeologica alle Belle Arti e al Paesaggio è intervenuta per bloccare uno scempio paesaggistico sotto le colline di Quinzano, che il TAR aveva riattivato, dopo che la Giunta aveva deciso di stralciare dalla Variante 23.
Si tratta del piano urbanistico di San Rocchetto, composto da undici edifici di cinque piani ciascuno, per una superficie di 13.000 metri quadrati.
Il presidente della commissione urbanistica, Matteo De Marzi, intende reintrodurre la scheda norma del PUA di San Rocchetto, con una superficie edificabile ridotta del 50% rispetto all’originale e con altezze degli edifici superiore ai quattro piani.
In una città come la nostra, in calo demografico, con oltre 10.000 appartamenti non occupati, mi auguro che l’intera lottizzazione venga eliminata totalmente, perché undici edifici di quattro piani, a ridosso della collina, avrebbero ugualmente un devastante impatto paesaggistico e causerebbero grossi problemi alla viabilità.