Per quanto riguarda i monopattini a Verona la situazione sta degenerando, con infrazioni di ogni tipo: due passeggeri sullo stesso mezzo, in contromano, sui marciapiedi, in strade molto trafficate. Per certi tipi di utilizzo il monopattino risulta privo di frecce direzionali e la sera i fari sono inadeguati a segnalare la presenza del mezzo.
Risulta evidente che introdurre novità senza preparare il campo è sbagliato e in questo caso anche pericoloso. Non basta neppure dire che questo simpatico mezzo esercita un’azione di contrasto al traffico a motore e all’inquinamento – su cui si può essere d’accordo – per poi tacere o giustificare i pericoli presenti nell’immediato.
Ci deve scappare il morto per prendere in mano la situazione e gestirla in modo razionale? Perché è chiaro a tutti che stiamo andando in questa direzione. E di chi sarà la responsabilità?
G.M.
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Mobilità sostenibile, un confronto tra Verona e le città vicine

È diventato giornalista nel 1988 dopo aver lavorato come operatore in una comunità terapeutica del CeIS (Centro Italiano di Solidarietà). Corrispondente da Negrar del giornale l'Arena, nel 1984 viene assunto a Verona Fedele come redattore. Nel 1997, dopo un periodo di formazione in editoria elettronica alla Scuola grafica salesiana, inizia l'attività in proprio con uno Studio editoriale. Nel 2003 dà vita al giornale Verona In e nel 2017 al magazine Opera Arena Magazine (chiuso nel 2020). Dal 2008 conduce il corso "Come si fa un giornale" in alcuni istituti della Scuola media superiore di Verona. giorgio.montolli@inwind.it

Ivan
22/10/2019 at 10:11
Multiamo chi non rispetta il prossimo, innanzi tutto. E si renda obbligatorio almeno il casco.
Per il resto, basterebbe spiegare che su strada il monopattino non può circolare per legge e, anche qui, multare i trasgressori: in qualche settimana si risolverebbe al sitazione.
Redazione2
21/10/2019 at 12:16
La gestione di questi mezzi è problematica per l’assenza delle condizioni ideali per farli circolare in modo sicuro. Creare queste condizioni serve a rendere il mezzo alternativo non solo per pochi fan ma per la gran parte della popolazione. Se invece permangono situazioni di insicurezza e pericolo, al primo incidente grave il mezzo sarà bollato come insicuro e non praticabile. Per queste ragioni difendere il monopattino a prescindere è un regalo fatto a chi la città la percepisce per i SUV in doppia fila, sul marciapiede o a tutta velocità in Corso Portoni Borsari, con grave rischio per bici e pedoni. Il problema non è monopattino sì o monopattino no, ma quanto l’Amministrazione intende fare per renderli sicuri. È evidente quale potenziale di cambiamento si inserisce in una prospettiva di questo tipo. (G.M.)