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Mostre

Fondazione Cariverona e la valorizzazione dell’arte italiana

PALAZZO PELLEGRINI. Venerdì 12 ottobre Fondazione Cariverona in concomitanza con ArtVerona inaugura due nuove mostre: Carlo Zinelli. Visione Continua e Omaggio a Mirko Basaldella

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Le due esposizioni, curate da Luca Massimo Barbero, si inseriscono in un processo di valorizzazione dell’arte italiana e rientrano nel calendario della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI.

Venerdì 12 ottobre Fondazione Cariverona, in concomitanza con ArtVerona, inaugura due nuove mostre nello storico Palazzo Pellegrini in via Achille Forti a Verona. Le due esposizioni sono dedicate agli artisti italiani Carlo Zinelli e Mirko Basaldella e saranno visitabili fino al 12 gennaio 2020. Carlo Zinelli. Visione Continua è la seconda tappa della mostra-dossier dedicata al maggiore esponente dell’Art Brut in Italia e l’altra esposizione dal titolo Omaggio a Mirko Basaldella è un percorso tra tredici sculture degli anni Cinquanta e Sessanta. Le esposizioni sono inserite nell’ambiente recentemente restaurato dall’architetto Mirko Ballarini. Entrambe curate da Luca Massimo Barbero, si inseriscono in un processo di valorizzazione dell’arte italiana e rientrano nel calendario della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI.

Dopo la prima tappa della mostra a Palazzo Te a Mantova, l’opera di Carlo Zinelli, apre al pubblico mostrando un un corpus di circa 30 opere realizzate tra il 1958 e il 1970. La mostra Carlo Zinelli. Visione Continua è l’occasione per conoscere il lavoro di un pittore unico e dirompente che oggi continua a sorprendere e incuriosire. Nasce il 2 luglio 1916 a San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, all’età di due anni perde la madre e a nove, il padre falegname, lo manda a lavorare da una famiglia contadina. Più tardi Zinelli diventa apprendista al macello municipale di Verona ed è in questo periodo che cominciano le prime attività pittoriche. Durante l’arruolamento e la partecipazione alla guerra civile spagnola nel 1939, manifesta i primi sintomi di una patologia mentale che lo porta a vivere dentro e fuori dal manicomio, fino all’internamento definitivo a San Giacomo della Tomba a Verona nel 1947. Dieci anni dopo, grazie al lavoro dello scultore Michael Noble e al sostengo del direttore dell’ospedale Carlo Trabucchi, viene aperto un atelier d’arte per gli ospiti della struttura sanitaria. Zinelli, nel corso di tre decenni di assidua frequentazione dello studio, sviluppa motivi e soggetti figurativi visionari, apparizioni oniriche e a tratti magiche, mescolandoli ad eventi del passato e ad esperienze presenti. La sua poetica, così forte e originale, unica nel suo genere, supera i confini dell’arte spontanea diventando creatrice di un immaginario fantastico e di un linguaggio autonomo.

Carlo Zinelli, Cammello con serpente nella pancia e uomo con spada

La seconda mostra dal titolo Omaggio a Mirko Basaldella, restituisce al pubblico tredici opere scultoree appartenenti al periodo di visitazioni nel mito e nella cultura orientale, dei totem, dei reperti assiri, mesopotamici ed ebraici. Una parabola artistica ricca di stimoli, viaggi e suggestioni che porta Mirko Basaldella a percorrere le strade intrise di primitivismo dell’avanguardia, diventando uno degli scultori del Novecento più apprezzati. Le opere in mostra rivelano una grande tensione formale, assumono sembianze che rimandano a significati nascosti e sfuggenti valori simbolici, comunicando, seppur nelle dimensioni più ridotte, tutta la loro monumentalità formale e allo stesso tempo onirica. Mirko Basaldella nasce a Udine il 28 settembre 1910. Cresciuto in una famiglia di artisti, studia con i fratelli Dino e Afro prima a Venezia e poi a Firenze. Frequenta l’Istituto di Arti Applicate di Monza e quindi trascorre un periodo con Arturo Martini. Espone per la prima volta a soli diciotto anni, insieme ai fratelli, nella città natale. Insieme ad Afro, nel 1934 si trasferisce a Roma, dove la Galleria della Cometa gli dedica la sua prima personale. Nel 1935 partecipa alla Biennale di Venezia come esponente della Scuola romana. Nel 1937 è a Parigi a visitare l’Exposition Universelle, per conoscere i capolavori delle avanguardie di inizio secolo. Riceve numerose commissioni pubbliche tra cui la più importante è il progetto dei cancelli del mausoleo delle Fosse Ardeatine a Roma. Sono numerosi i riconoscimenti tributati all’artista, come il premio per la scultura all’Accademia Nazionale dei Lincei, l’elezione a membro dell’Academy of Arts and Sciences, il primo premio alla Quadriennale di Roma, nel 1966.

Mirko Basaldella, La Sfida, 1967

Con questi due nuovi progetti espositivi Fondazione Cariverona Cultura conferma il suo impegno nel sostegno alle attività culturali, investendo nel patrimonio artistico e nelle politiche culturali, offrendo esposizioni di importante valore scientifico, eventi, convegni, creando una rete territoriale, nazionale e internazionale con importanti istituzioni e realtà artistico-culturali.

Zeno Massignan

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Zeno Massignan è nato a Verona nel 1988, laureato in Lettere con un percorso in Storia dell’Arte, laureato in Gestione ed Economia dell’Arte. Ha lavorato nel settore marketing e comunicazione per alcune istituzioni museali. Pratica e insegna judo, appassionato di arte, apprezza la convivialità e la vita all’aria aperta. zeno.massignan@hotmail.it

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