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Spettacoli

Memorie dal Reparto n. 6 doppio appuntamento con Teatro Nucleo

TEATRO POPOLARE – PARATODOS. La compagnia che collaborò con Basaglia mette in scena un racconto di Anton Čechov, a cui seguirà il documentario L’attore in manicomio.

Memorie dal Reparto n. 6 - Teatro Nucleo
Memorie dal Reparto n. 6 - Teatro Nucleo

TEATRO POPOLARE – PARATODOS. La compagnia che collaborò con Basaglia alla chiusura dei manicomi mette in scena uno spettacolo da un racconto di Anton Čechov, a cui seguirà il documentario L’attore in manicomio.

La Legge Basaglia ha più di 40 anni e, pur rappresentando un punto di riferimento internazionale nell’ambito dei disturbi psichiatrici, è  periodicamente sottoposta a proposte di revisione che potrebbero cancellare l’utilizzo del teatro e dell’arte come strumenti nel trattamento delle malattie mentali. Su questo accende i riflettori Memorie dal Reparto n. 6 di Teatro Nucleo, Compagnia che pratica una ricerca artistica nelle strade e piazze del mondo, nell’ambito psichiatrico e nel carcere.

Lo spettacolo sarà in scena domenica 12 maggio 2019 alle 19 a Verona, ospite del Teatro Popolare di Verona (Corso Venezia 51, presso il Laboratorio Autogestito Paratodos). In scena Daniele Giuliani con la regia di Cora Herrendorf, artista che sin dal 1974 si occupa di tecniche di ricerca teatrale applicate alle terapie di recupero dei disabili psicofisici in numerose istituzioni psichiatriche pubbliche e private in Argentina, Germania, Norvegia, Svezia e Italia.

Memorie dal Reparto n. 6 - Teatro Nucleo

Teatro Nucleo, Cortile Ospedale Psichiatrico, Ferrara 1977-1

Memorie dal Reparto n. 6 si ispira liberamente all’omonimo racconto di Anton Čechov sulle segregazioni e le brutalità a cui venivano sottoposti i degenti psichiatrici nella Russia zarista dell’Ottocento.
La corsia n°6 non ha alcunché di ideologico. L’atmosfera del racconto è tipicamente cecoviana. I protagonisti – lo psichiatra Andrèj Efimjc e il folle Ivan Dmitric Gromov – sono entrambi, con i loro elevati principi di umanità e di giustizia, piegati dalla vita e dalla storia. Pagano il prezzo di un modo di essere empatico e idealistico che urta contro una realtà sociale impregnata a tutti i livelli di meschinità, opportunismo, corruzione, spietatezza, cattiveria. La denuncia del trattamento psichiatrico, che viola i diritti elementari degli esseri umani, si iscrive in una cornice storico-culturale, quella della Russia zarista, nella quale la violazione è la norma. L’ambito psichiatrico è solo quello ove lo scarto tra l’istanza umanitaristica della cura e la realtà di un’incarcerazione priva di senso appare più evidente: per chi ha occhi per vedere e cuore per immedesimarsi con gli altri. Come scrisse Franco Basaglia: «Dal momento in cui oltrepassa il muro dell’internamento, il malato entra in una nuova dimensione di vuoto emozionale ([…]); viene immesso, cioè, in uno spazio che, originariamente nato per renderlo inoffensivo ed insieme curarlo, appare in pratica come un luogo paradossalmente costruito per il completo annientamento della sua individualità, come luogo della sua totale oggettivazione. Se la malattia mentale è, alla sua stessa origine, perdita dell’individualità, della libertà, nel manicomio il malato non trova altro che il luogo dove sarà definitivamente perduto, reso oggetto della malattia e del ritmo dell’internamento».

Memorie dal Reparto n. 6 sarà seguito dalla proiezione del documentario L’attore in manicomio, che testimonia le attività di Teatro Nucleo nei reparti e nei cortili dell’istituzione psichiatrica di Ferrara nel 1977, un anno prima che la Legge 180, nota come Legge Basaglia, entrasse in vigore. Girato col video 1/2 pollice a nastro aperto, il documentario è un raro reperto che fa conoscere le condizioni manicomiali precedenti alla riforma e mostra come il teatro ne modificasse gli equilibri, dando la possibilità ai degenti di mescolarsi, misurarsi, confrontarsi con infermieri, medici e volontari.
Uno spaccato sulla complessità delicata e drammatica della malattia mentale, riletta attraverso il teatro.

Ingresso con contributo libero.

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