Inaugura venerdì 22 marzo alle ore 18, all’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona (Palazzo Erbisti in via Leoncino 6), l’esposizione fotografica “VeDi – Verona Documenting Images”.
Si tratta dell’imprinting del progetto realizzato dall’Accademia e sostenuto da Fondazione Cariverona sulla digitalizzazione, riordino e valorizzazione delle stampe che ritraggono Verona e il suo territorio attraverso i monumenti, le vedute e la cartografia tra il Settecento e l’Ottocento, appartenenti al Fondo Carlotti.
All’inaugurazione della mostra saranno presenti Alessandro Mazzucco, Presidente della Fondazione Cariverona, e Francesca Briani, assessore alla Cultura. L’esposizione, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 24 maggio 2019, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 (il pomeriggio su appuntamento).
Il fondo «proviene da una donazione del marchese Felice Carlotti di Riparbella (1900-1987) all’Accademia – precisa Claudio Carcereri de Prati, presidente dell’Accademia – ed è composto in gran parte da edizioni tutte attinenti Verona e la sua provincia dal 1500 al 1900». Un patrimonio di 800 immagini, delle quali 40 saranno esposte in mostra, appena digitalizzate, da cui è possibile individuare lo sviluppo della città confrontando i diversi periodi. Attraverso la descrizione fornita dalle immagini si può comprendere anche la forma urbis ed è possibile evidenziarne le trasformazioni.
La mostra sarà presentata da Francesca Rossi, Direttrice dei Musei Civici di Verona e socio corrispondente dell’Accademia, che spiega: «Le attività di censimento e catalogazione sono fondamentali per far conoscere il patrimonio artistico. Realtà culturali veronesi storiche come l’Accademia custodiscono archivi di grande importanza per la memoria cittadina. La pregevole collezione iconografica di stampe, che è stata studiata grazie al progetto che abbiamo il piacere di vedere realizzato, è testimonianza della forte identità di una comunità che si riconosce intimamente con l’immagine di luoghi simbolo della sua città, come l’Anfiteatro Arena, l’ansa dell’Adige, le mura, le torri».
Carcereri precisa inoltre che «il progetto VeDI, oltre a rendere disponibile in modo permanente questo tipo di materiale, è un ritorno d’immagine per Verona, in quanto le riproduzioni (gli originali possono essere visionati presso la nostra sede) verranno rese accessibili e fruibili a studiosi del territorio, ma anche ad aziende e giornalisti in modo semplice e immediato con i nuovi strumenti digitali».