La giornata mondiale di sciopero degli studenti a difesa del Pianeta rappresenta un fatto emblematico di questo nostro tempo, contraddittorio ma sempre interessante.
Innanzitutto, l’enorme paradosso di una mobilitazione globale, che coinvolge diverse centinaia di città di tutto il mondo, nato dalla scelta di una ragazzina svedese, Greta Thunberg, di manifestare ogni venerdì davanti al Parlamento del suo Paese, per sollecitare una politica ambientale a difesa del pianeta. Un fatto in sé piccolo e fragile che riesce a smuovere il mondo. L’effetto dell’unità del villaggio globale, in gran parte frutto della potenza della rete, che mette potenzialmente tutto a disposizione di tutti, e può consentire una rivoluzione globale.

2019/03/15 Manifestazione per il clima a Verona
Un secondo motivo di riflessione è che questa eccezionale mobilitazione parte dai giovani, spesso considerati lontani e assenti dai problemi comuni, e avviene sulla cruciale questione della nostra sopravvivenza futura. In un mondo interessato pressoché interamente al presente, ritorna al centro il problema del futuro, cioè il cuore della politica. Per questo lo sciopero di oggi rappresenta un insperato segno di speranza, e una magistrale lezione politica per tutti noi.
Ora il problema è come corrispondere a questa sollecitazione, per evitare che si traduca in un’ennesima disillusione, e divenga invece una data storica che segni l’inizio di una nuova coscienza collettiva e di una nuova politica globale di difesa e di sviluppo sostenibile della causa comune.
Soprattutto è necessario che la mobilitazione dei giovani continui e che divenga permanente giudizio critico e contestazione dei ritardi, omissioni e tradimenti di una politica dedita più alla sopravvivenza di sé stessa che alla soluzione dei problemi. Perché saranno comunque i giovani che decideranno il mondo di domani, le scelte e il cammino comuni lungo cui occorre costruirlo.
Luigi Viviani

Luigi Viviani negli anni Ottanta è stato membro della segreteria generale della CISL, durante la segreteria di Pierre Carniti. Dopo aver fondato nel 1993 il movimento dei Cristiano Sociali insieme a Ermanno Gorrieri, Pierre Carniti ed altri esponenti politici, diviene senatore della Repubblica per due legislature. Nel corso della legislatura 1996-2001 è stato sottosegretario al Lavoro con il ministro Cesare Salvi; nella successiva, vicepresidente del gruppo dei Democratici di Sinistra al Senato. viviani.luigi@gmail.com

Marcello
15/03/2019 at 16:45
Ma i guai attuali all’ambiente da qualche parte sono arrivati, no? Senza la lodevole iniziativa di Greta Thunberg, cosa avremmo cercato di fare? Niente? Da uno “storico” del centrosinistra, come sei, mi aspettavo ben altro, in critiche e lodi. Ma hai sempre la possibilità di mostrarlo. Un saluto.