Omne trinum est perfectum. Traduzione: «Ogni cosa trina è perfetta». Per coloro che lavorano nell’Amministrazione civile dell’Interno, questa frase latina viene tradotta, spiritosamente, con «In ogni treno c’è un prefetto». Quello destinato a portare il successore di Salvatore Mulas a Verona pare che arriverà entro un mese. Voci che rimbalzano dalla Capitale, infatti, parlano di un Consiglio dei ministri, preceduto da un Consiglio d’amministrazione del Viminale, che procederà ad una serie di promozioni di viceprefetti e di dirigenti superiori di Pubblica Sicurezza, ed al movimento ed alla nomina di diversi questori e prefetti entro il prossimo 13 marzo.
Dunque, sembra proprio che le pressanti richieste per avere il sostituto di Mulas saranno esaudite. Che poi, in realtà, tali istanze partivano anche da altre province (ad esempio Brindisi) e si sono intersecate con situazioni differenti, che ben poco hanno a che fare con la figura del massimo rappresentante del Governo sul territorio. È il caso, ad esempio, dei vertici della Banca d’Italia, dell’Inps e di Fincantieri, oggetto di una discussione all’interno dell’Esecutivo che, in qualche modo, ha frenato la nomina dei prefetti.
Però, se sul prefetto di Brindisi gli «incomprensibili e strani ritardi nella nomina» sono stati evidenziati da un politico locale con un lungo intervento sul quotidiano cittadino, per Verona si sono spesi anche parlamentari e giornalisti con interviste, appelli ed editoriali, cosa, per la verità, insolita. Ma insoliti sono anche altri aspetti, a cominciare dal fatto, che, a partire dalla successione alla prefetta Italia Fortunati, a Palazzo Scaligero dal 10 gennaio 2006 al 28 febbraio 2009, i tempi della scelta del subentrante siano stati superiori ai trenta giorni.
Perla Stancari venne nominata dal Consiglio dei ministri il 31 luglio 2009 e si insediò il successivo 1° settembre: una “vacanza di sede” talmente lunga da essere oggetto, il 27 maggio, di un’interrogazione del deputato Gian Pietro Dal Moro; Salvatore Mulas, designato l’11 giugno 2015, arrivò a Verona il 25 giugno, esattamente 84 giorni dopo il collocamento a riposo della prefetta Stancari. Se si pensa che tra il pensionamento di Francesco Giovannucci e l’arrivo di Italia Fortunati erano passati dieci giorni, e fra l’arrivo di Giovannucci, il 1° dicembre 2000, ed il pensionamento di Gaetano Santoro soltanto tre, la differenza temporale è evidente.
Altro aspetto singolare risiede nel numero dei possibili candidati a ricoprire l’incarico: diciannove e, anche se si tratta chiaramente di voci, è una cifra che la dice lunga su come la provincia scaligera, da sede di incarico finale prima del pensionamento, sia divenuta particolarmente ambita, forse anche grazie al percorso professionale dell’ultimo prefetto che, caso veramente raro nel ministero dell’Interno, ha “vestito i tre abiti” del Viminale: l’Amministrazione della Pubblica sicurezza, l’Amministrazione civile ed il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.
L’ultima particolarità la si ritrova negli interventi tesi a perorare l’arrivo al più presto del nuovo prefetto, «una personalità forte» in grado di continuare l’attività di contrasto alle infiltrazioni mafiose nella provincia scaligera. Ora, è vero che è una delle due autorità provinciali di pubblica sicurezza (l’altra è il questore), ma è pur vero che di fronte alle avversità che minacciano le comunità locali ed il tessuto urbano, di fronte alle crisi economiche e sociali che, soprattutto negli ultimi tre lustri, stanno mordendo l’Italia, il prefetto, con la sua vocazione generalista, svolge le funzioni di raccordo tra periferia e governo centrale e di garante dei diritti, soprattutto in periodi di forti tensioni.
Quando arriverà questo garante? Si vocifera entro il 5 aprile. Giungerà in “trinum”? Se lo farà, sarà pure una persona per bene che si rivolge ai veronesi e dice loro: sono un passeggero sul vostro stesso treno che percorre i binari della legalità, contro il maggior numero possibile di condizioni disfunzionali, non solo di natura criminale.
Antonio Mazzei

Antonio Mazzei è nato a Taranto il 27 marzo 1961. Laureato in Storia e in Scienze Politiche, giornalista pubblicista è autore di numerose pubblicazioni sul tema della sicurezza. antonio.mazzei@interno.it
