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Spettacoli

Quando il teatro va bene, dirlo fa bene al teatro

Positivo bilancio d’inizio 2019 per il Teatro Stabile di Verona. Successi anche sul versante cinematografico: nel 2018 l’Alcione è stato il cinema più frequentato dal pubblico a livello nazionale

teatro - Teatro Stabile Verona
Il cast di Misura per misura con il regista Paolo Palerio - Teatro Stabile Verona - (foto Claudio Martinelli)

Lo scorso luglio è stato conferito al Teatro Nuovo da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali il prestigioso riconoscimento di Centro di Produzione Teatrale: un importante risultato per il Teatro Stabile di Verona (e, di conseguenza, per la città) che ha visto così incrementare la propria valenza culturale sia a livello regionale che nazionale.

Positivo il bilancio d’inizio 2019 contraddistinto da un’intensa attività a livello cittadino e nazionale e anche all’estero. Spettacoli prodotti o coprodotti e allestimenti ospitati hanno riscosso e stanno riscuotendo tantissimo successo. Due produzioni in particolare, entrambe prodotte interamente dallo Stabile di Verona, hanno varcato il confine italiano: Poema a fumetti di Dino Buzzati a Bellinzona, Romeo e Giulietta itinerante a Fiume dove lo scorso 13 ottobre ha inaugurato la Settimana della Cultura Italiana organizzata dal Consolato Generale d’Italia a Fiume. Restando a livello nazionale, è stato un trionfo per Misura per misura con Massimo Venturiello per la regia di Paolo Valerio: dopo il debutto al Teatro Romano in luglio nell’ambito del 70° Festival Shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese, è andato in scena al Comunale di Belluno e, a seguire, al Rossetti di Trieste (cinque rappresentazioni) e alla Pergola di Firenze dal 4 al 9 dicembre. Notevole il successo anche per La locandiera che, dopo la prima assoluta in Toscana e alcune rappresentazioni in centro Italia, è stata in scena sei giorni a Verona (dal 20 al 25 novembre) dopodiché in tournée per l’Italia con ben trenta date: le tre finali – 24, 25 e 26 gennaio – a Roma al Teatro Tor Bella Monaca. Altra produzione di rilievo Le ho mai raccontato del vento del Nord che, nell’interpretazione di Chiara Caselli e dello stesso Valerio, è stata molto apprezzata a Napoli (cinque serate dal 12 al 16 dicembre) e a Milano (dal 18 al 23 dicembre al Franco Parenti). Accanto ai successi del Teatro Nuovo “versione esportazione”, quelli “in casa” con grandi presenze di pubblico ed esauriti al botteghino per produzioni sia proprie che ospitate: nel caso di Natalino Balasso, del suo Delusionist proposto in coppia con Marta Dalla Via si è dovuta addirittura aggiungere una rappresentazione per far fronte alla grande richiesta da parte del pubblico.

teatro - Teatro Stabile Verona

Le ho mai raccontato del vento del Nord, Chiara Caselli – Teatro Stabile Verona

«Sono felice – sottolinea Paolo Valerio, direttore dello Stabile di Verona – per questa alta presenza di pubblico agli eventi in programma al Nuovo. Un entusiasmo che va oltre la partecipazione agli spettacoli. Tanto è infatti il pubblico presente agli incontri con gli artisti e tanti i giovani iscritti alla scuola di teatro: trecento, con alle spalle trecento famiglie, tutti possibili fruitori (ma anche – perché no? – protagonisti attivi) del teatro futuro. C’è poi, in questa ottica di formazione, la nostra adesione all’iniziativa Esu a teatro che, grazie all’ESU e alla Regione del Veneto, permette a molti giovani l’accesso a teatro a soli tre euro: con la speranza che veramente giovi al futuro del teatro. Il pubblico ci premia pure in ambito cinematografico: il Cinema Teatro Alcione (la nostra seconda sede dopo il Nuovo) che nel 2019 festeggia trent’anni di attività, ha vinto nel 2018, per la sesta volta nella categoria città medio-grandi con una popolazione tra i 200.000 e i 500.000 abitanti, il biglietto d’oro. Un prestigioso riconoscimento che premia la monosala cinematografica più frequentata dal pubblico a livello nazionale».

Oltre alla soddisfazione per i buoni risultati nella produzione, nella formazione e nell’ospitalità, Paolo Valerio è particolarmente soddisfatto per gli ottimi esiti delle Baruffe chiozzotte di Carlo Goldoni prodotte dal Teatro Stabile del Veneto e da lui firmate come regista. Dopo il felice debutto al Teatro Romano nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese 2017, sono state riprese tra novembre e dicembre 2018 (a Lonigo, Trento, San Donà di Piave, Legnago e Castelfranco Veneto) per poi chiudere l’anno alla grande, in bellezza, al Teatro Mossovet di Mosca dove sono state in cartellone dal 14 al 16 dicembre. Ancora più intenso il calendario di questo inizio 2019 che le ha viste rappresentate a Brescia, Lugano, Piacenza, Foligno, Perugia, Prato, Brunico, Vipiteno, Bressanone, Merano, Bolzano e, in questi giorni, a Torino. Col fuoco d’artificio finale a Venezia dove, al Teatro Goldoni dal 28 febbraio al 3 marzo, si concluderà la loro lunga tournée in occasione del Carnevale 2019.

«La vicinanza del Comune e della Regione che sono da anni due partner per noi fondamentali, e quella degli sponsor, ci permette – aggiunge Valerio – di costruire interconnessioni culturali le più diverse facendo compenetrare tra loro teatro, danza, scuola, letteratura, musica, cinema, scienza e altro ancora. Come scrivevano Giorgio Strehler e Paolo Grassi negli anni Quaranta, il teatro resta quel che è stato nelle intenzioni profonde dei suoi creatori: il luogo dove una comunità liberamente riunita, si rivela a se stessa, il luogo dove una comunità ascolta una parola da accettare o da respingere. Perché, anche quando gli spettatori non se ne avvedono, questa parola li aiuterà a decidere nella loro vita individuale e nella loro responsabilità sociale».

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