Nel tradizionale incontro di fine anno con la stampa il sindaco di Verona Federico Sboarina ha presentato il bilancio delle iniziative promosse quest’anno dalla sua amministrazione, e ha quindi aggiunto: «Il 2018 è servito per costruire le fondamenta, dall’anno prossimo si comincerà a vedere la costruzione che abbiamo in mente e che è la città del futuro. Un’identità solida, che i veronesi vedranno crescere sia in centro sia in periferia e che corrisponde agli impegni presi in campagna elettorale». Oggi le reazioni delle opposizioni, in particolare del PD con Federico Benini (capogruppo in Consiglio comunale), Luigi Ugoli (segretario cittadino), Elisa La Paglia, Stefano Vallani e di Michele Bertucco, di Verona e Sinistra in Comune.
«La grandeur sboariniana si scontra purtroppo con la realtà di una città alle prese con problematiche molto più terra a terra – dichiara il PD –. Un esempio su tutti: la ripartenza in sordina dei cantieri del filobus che sta spiazzando molti cittadini di San Michele e di Borgo Roma i quali temono di vedere mettere sottosopra strade, marciapiedi e piste ciclabili senza sapere se e quando verranno ripristinate. Il Central Park allo Scalo merci è una ipotesi di lavoro molto suggestiva che tutti sottoscriviamo, ma non può essere l’unico fronte aperto sotto il profilo della dotazione di nuovo verde pubblico.
Verona Sud ha bisogno di interventi di mitigazione del traffico subito, non fra altri dieci anni, considerando che sul ribaltamento del casello autostradale e sulla variante alle statale 12 non risultano novità sostanziali».
«L’impressione, dunque – prosegue il Partito Democratico nel suo comunicato – è di essere di fronte ad una amministrazione che ha ripreso la manutenzione delle strade, ma che non ha idea di come realizzare quella città viva, “policentrica” ed equilibrata dipinta nel programma di mandato del Sindaco. Le dichiarazioni del Sindaco rilanciano, purtroppo, il vecchio vizio di strumentalizzare le opere pubbliche: ieri il traforo era la scusa per non occuparsi di Corso Milano mentre oggi è diventato l’alibi per non preoccuparsi delle criticità indotte dal filobus su via Mameli. Come Pd abbiamo ribadito di non essere contrari ad una galleria urbana, ma prima di imbarcarsi in un altro progetto costoso, logorante e divisivo debbono essere attuate tutte le misure di mitigazione del traffico nella zona del teatro romano, compresa l’ipotesi dell’alleggerimento del carico urbanistico rappresentato dai poli scolastici presenti nell’area. Ci auguriamo che sulla Casa di Giulietta e sulla Marangona gli impegni giungano finalmente in porto ma, specialmente sullo sviluppo della Marangona, l’ultima area di sviluppo rimasta, l’amministrazione sta perdendo troppo tempo».
«Comprendiamo la necessità del Sindaco di rischiarare con un fuoco d’artificio la sua pallida amministrazione – concludono gli esponenti del PD –ma del nuovo stadio, i cittadini dello Stadio, non sentono alcuna necessità, anzi, è un’ipotesi che temono perché porterebbe ulteriore traffico. Infine sulla candidatura di Verona a Capitale della Cultura 2021 consigliamo il Sindaco di rivolgersi al governo “amico” che non ha ancora bandito questo concorso tanto apprezzato».
«Nella conferenza di fine d’anno del Sindaco Sboarina ci sono tutti i tormentoni della politica veronese degli ultimi decenni, ma nessuna idea di come sviluppare la città dal punto di vista urbanistico, della mobilità e delle politiche culturali – scrive in una nota Michele Bertucco, di Verona e Sinistra in Comune –. Sul traforo il dubbio sorge spontaneo: ma se non era bancabile prima, quando era traforo autostradale e poteva dunque contare sull’interessamento delle società autostradali, come si può sperare di renderlo bancabile adesso che diventa opera prettamente urbana? Chi lo paga? E che cosa risolve un collegamento tra Poiano e Saval? Mistero, così come non chiara è l’idea di città covata da questa amministrazione».
«Mentre ci si vanta di aver eliminato qualche centro commerciale, avanza la seconda grossa piena di grandi aree commerciali a Verona Sud (Eataly, Forte Tomba, ex Autogerma, ex Manifattura tabacchi ecc.) che renderanno Verona Sud sempre più invivibile. Inoltre è bene sapere che il Pat di Tosi e Giacino, che l’amministrazione Sboarina ha voluto mantenere intatto, prevede ben 200 mila metri quadri di commerciale tra la quarta e la quinta Circoscrizione.
Sembra che la politica dell’amministrazione si riduca a mettere una pezza ogni tanto sugli errori del passato. Deludente».
Così come è deludente ridurre l’intera politica culturale alla questione del brand della Casa di Giulietta – spiega Bertucco – come se lirica e sistema museale non avessero fiato per camminare da soli. Sulla Fondazione Arena si continuano a fare grandi proclami dai più alti pulpiti, ma il dato, finora, è che i sacrifici li hanno fatti soltanto i lavoratori. Notevole il silenzio sul filobus: la Commissione provinciale Via non si è ancora pronunciata sul progetto presentato che, lo ricordiamo, non contiene la galleria di San Paolo e lascia irrisolti moltissimi nodi viabilistici, da via Pisano e via Mameli. Temo ce lo ritroveremo nella conferenza di fine anno 2019».


Maurizio Danzi
22/12/2018 at 23:25
“Cerchiamo di abbassare i toni” il tormentone che Roberto Puliero mette in bocca alla macchietta che rappresenta il sindaco dovrebbe fruttare a questa amministrazione importanti royalties.
Il nulla che attornia Sboarina nella conduzione della città non lo preoccupa.
In fondo l’è un bon butel tutto stadio bici e chiesa,.Talvolta , dopo essersi messi d’accordo , le tivu locali lo sorprendono che impavido inaugura qualcosa:vigoroso ciuffo al vento(e questa è invidia) maglioncino N/S che fa tanto padre di famiglia sereno:un ampio sorriso, mentre qualche assessore gli fa da inutile corona.Un vuoto che se possibile è difficile perfino osteggiare.