«Ritengo sempre che sia uno dei problemi di questa laboriosissima e splendida provincia. Dobbiamo guardare ai furti, dobbiamo guardare alle rapine, certo; ma la criminalità organizzata non è secondaria. Sembra che non tocchi nessuno, ma non è esattamente così; gli effetti si vedranno fra qualche anno».
Così il prefetto Salvatore Mulas ha voluto rimarcare l’importanza delle quattro interdittive antimafia emesse quest’anno (diciassette in tutto dal suo arrivo nel giugno del 2015). Lo ha fatto in occasione della consueta conferenza stampa di fine anno a Palazzo Scaligero, presenti i vertici delle forze dell’ordine, il sindaco di Verona Federico Sboarina ed il neopresidente della provincia Manuel Scalzotto.
A testimonianza che la sicurezza deve intendersi a 360 gradi, il prefetto Mulas ha citato i dati che confermano come pure il 2018 sia stato caratterizzato da un incremento dei servizi di vigilanza e di prevenzione, con 566.380 persone controllate dal 1° gennaio al 30 novembre di quest’anno rispetto alle 527.353 ed alle 417.869 dello stesso arco temporale del 2017 e del 2016. Anche il numero dei veicoli controllati è aumentato: 60.508 nel periodo gennaio/novembre 2016, 104.018 nello stesso periodo del 2017 e 112.435 in questo 2018.
In merito ai reati commessi, i dati relativi ai primi undici mesi dell’anno in corso evidenziano un numero complessivo inferiore al bimestre 2016/2017 (33.000 due anni or sono, 29.840 nel 2017 e 28.890 nel 2018), con una diminuzione percentuale del 3,18. Tutti i reati predatori risultano in calo: i furti sono passati dai 19.082 casi del 2016 ai 15.794 del 2017 per giungere ai 15.469 dell’anno in corso, mentre le rapine sono scese dalle 323 del 2016 alle 268 del 2018, passando per le 298 del 2017.
Particolare attenzione è stata posta anche nel settore della polizia stradale, con ben 5.173 violazioni rilevate dal 1° agosto 2016 al 31 ottobre 2018 al fine di contrastare gli incidenti causati dai “disturbi dell’attenzione” (cioè dall’indebito uso dei cellulari durante la guida), del monitoraggio delle vertenze aziendali, con la prefettura che ha svolto un’attività di mediazione insieme alle forze di polizia, e della continua osservazione dei diversi movimenti politici e dei comitati di protesta contro la presenza dei centri di accoglienza di richiedenti protezione internazionale.
Antonio MAZZEI


Maurizio Danzi
24/12/2018 at 15:40
La percezione della sicurezza è trionfante.
I dati sono chiari.
Un pò meno sicuro è il dato sulla criminalità organizzata.
E qui purtroppo è la nota dolente.
Il prefetto esprime preoccupazione : i suoi dati non esprimono sensazioni.
E qui le istituzioni fanno meno presenza in Tv