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Premio Natale Ucsi 2018: penne coraggiose che raccontano storie difficili

Decretati i vincitori della XXIV edizione del Premio giornalistico nazionale in memoria di Giuseppe Faccincani per un giornalismo solidale

Federica Angeli - Natale Ucsi 2018
Federica Angeli

Maddalena Bonaccorso (Panorama), Massimiliano Chiavarone (Rai – Tg2 Storie), Lorenzo Sbolgi (Mia Radio Siena), Davide Santandrea (Il Nuovo Diario Messaggero), Maria Elefante (Famiglia Cristiana), sono i vincitori, per le rispettive sezioni in gara, dell’edizione 2018 del premio Natale UCSI 2018. La cerimonia di premiazione sarà sabato 15 dicembre, alle 11, nella Sala Arazzi di Palazzo Barbieri

Il premio Natale Ucsi è nato oltre vent’anni fa ed è dedicato alla memoria del giornalista veronese Giuseppe Faccincani per valorizzare le buone notizie e gli operatori della comunicazione che se ne fanno testimoni.

Il premio speciale della giuria “Giornalisti e società: la professione giornalistica al servizio dell’uomo”, è stato assegnato alla giornalista di Repubblica Federica Angeli, per la sua costante denuncia della criminalità organizzata diffusa nella capitale, quale esemplare testimonianza di dignità umana, coraggio civile e difesa dei diritti sociali.

 Fra i 130 concorrenti, rappresentanti tutte le regioni d’Italia, «la giuria ha deciso di premiare giornalisti bravi e coraggiosi, che hanno saputo raccontare storie difficili cogliendo il dramma delle persone e con esse tutte le implicazioni di bene: il figlio disabile del carabiniere ucciso in Iraq che trova la forza di andare avanti con la mamma e un amico inseparabile; il tormento delle famiglie i cui figli si chiudono inspiegabilmente in sé stessi, la forza di atleti disabili che trasformano il limite in opportunità – spiegano il presidente dell’Ucsi di Verona Stefano Filippi e il presidente della giuria don Bruno Cescon –. E ancora, la mamma-coraggio che vede il figlio ridotto in fin di vita dai bulli di quartiere ma ugualmente tende loro la mano per offrire una possibilità di riscatto, e la comunità di Imola che sostiene uno dei pochi ospedali africani che cura le donne vittime di violenza e che ha avuto la soddisfazione di vedere il medico da loro aiutato ricevere il Nobel per la pace. Molto significativa anche la scelta di Federica Angeli per il premio “Giornalisti e società”, in quanto  donna che non teme minacce né di vivere sotto scorta, pur di difendere il dovere di informare e il diritto di ognuno a vivere in un mondo privo di sopraffazioni e malavita, ovvero farsi “attrarre dal bene” e valorizzare le storie delle persone che lo costruiscono».

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