Una volta il periodo natalizio iniziava con l’8 dicembre. Si tiravano fuori le statuine e s’andava in giro a raccogliere il muschio per fare i prati del presepe, e ogni anno bisognava aggiungere qualcosa: un personaggio, una casetta, un laghetto fatto con la carta stagnola.
E mano a mano che passavano i giorni si facevano avanzare un po’ i re magi. Per strada si alternavano le novene degli zampognari scesi dai monti e in casa l’aria sapeva delle bucce dei mandarini bruciate sulla stufa.
Da qualche tempo non è più così: in tante case l’albero sintetico ha sostituito il presepe, se c’è musica in giro è un forsennato dum-dum-dum, e l’aria sa di wurstel sfrigolanti su piastre unte e bomboloni affogati nell’olio di palma.
D’altra parte tutto cambia, è sempre andata così e oggi – per dire – la famigliola diretta a Betlemme dovrebbe vedersela con un Erode col rosario al collo e un vangelo in mano. Ai comandi di una ruspa.
G.F.

Irpino di nascita, risiede a Verona. Ha lavorato sia nel settore pubblico che in quello privato; dal 1991 si è occupato di editoria elettronica. Attualmente collabora al giornale online Verona In curando la satira. Gestisce il blog giannifalcone.it di satira politica e sociale ma si occupa anche di disabilità alla quale sono dedicate alcune sezioni. In collaborazione con Verona In ha pubblicato Verona – (p)assaggi pedonali, una documentazione fotografica sugli attraversamenti pedonali incompleti o pericolosi, e Muffart Verona – in collaborazione con Giorgio Massignan – una raccolta di rielaborazioni grafiche dei danni subiti dai muri di alcuni edifici storici in conseguenza di incuria o mancata manutenzione. Con Smart Edizioni di Verona ha pubblicato il libro Stazionario sarà lei, una storia familiare di disabilità. Ha inoltre illustrato diversi libri pubblicati in Italia, USA e Portogallo. href="mailto:giannifalcone.vr@gmail.com">giannifalcone.vr@gmail.com

Maurizio Danzi
18/11/2018 at 17:16
Proseguendo nel racconto, ricordo i Magi che comparivano all’Epifania e quindi a queste date nulla sapendo erano in altre faccende affacendati. Ma il Bue e l’Asinello? Credo che basterebbe attraversare la Brà. Ospitati in un palazzo Magico provvisto in origine di stalle stanno mangiando fieno e trifoglio per il momento riposando su comode poltrone. Natale si avvicina e la speranza che anche loro trovino la giusta collocazione aumenta.