«Sulla variante 23 abbiamo lavorato su un processo già avviato per contenere gli eccessi della passata amministrazione, ma sarà con la Variante 29 che il sindaco Sboarina potrà disegnare il nuovo volto della città». Lo ha dichiarato martedì 16 ottobre l’assessora all’Urbanistica Ilaria Segala, presente in Società Letteraria per rispondere alle domande dell’Architetto Giorgio Massignan (VeronaPolis). Con lei c’era l’assessora alla Cultura Francesca Briani, che ha risposto alle domande del prof. Ernesto Guidorizzi, già docente di Teoria della letteratura all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Titolo dell’incontro: Verona fra poesia e paesaggio.
Massignan ha riconosciuto all’amministrazione Sboarina di aver preso decisioni in contrasto con quelle ritenute sbagliate della precedente giunta di Flavio Tosi, come il ridimensionamento di 16.000 mq delle aree edificabili, l’eliminazione di sei grandi strutture commerciali e la riduzione di altre tre, l’azzeramento del proeject financing all’Arsenale, la sospensione del progetto Ikea alla Marangona, il blocco delle lottizzazioni a Montorio, Santa Maria in Stelle, Quinzano e Nassar (Parona). L’architetto urbanista ha poi criticato il maxibus come soluzione per il trasporto pubblico urbano e sollecitato l’amministrazione a non separare le scelte urbanistiche da quelle sulla mobilità «con un nuovo piano regolatore che abbia come riferimento gli edifici storici e monumentali della città: quelli pubblici e quelli di proprietà di Fondazione Cariverona».

Guidorizzi, Briani, Brunelli, Segala, Massignan
«Il progetto del maxibus, i cui lavori partiranno a novembre, lo abbiamo ereditato – ha risposto Segala –. Mettersi di traverso avrebbe voluto dire perdere i contributi statali e regionali che finanziano l’opera. Alla fine abbiamo scelto il male minore apportando alcune modifiche al progetto». L’assessora ha poi assicurato che il PUMS a cui sta lavorando è connesso alle scelte urbanistiche, tanto che «dal Piano della Mobilità Sostenibile si capirà se il Traforo delle Torricelle, nelle sue varie declinazioni, abbia un senso oppure no».
Sulla necessità di pianificare la città con una visione d’insieme Segala è d’accordo: «L’aver raccolto sotto un unico assessorato Edilizia privata, Ambiente e Urbanistica consente di lavorare considerando i tre ambiti come sistema e non a sé». L’assessora ha però ricordato che ci sono dei limiti, e ha fatto un esempio: «I parcheggi scambiatori posti fuori dal centro storico, a cui stiamo pensando, dovranno fare i conti con quelli all’interno realizzati dalle passate amministrazioni e regolati da contratti».
Guidorizzi ha paragonato la città scaligera a Salisburgo, ricordando che «Verona, città amata da Dante, ha tutte le caratteristiche per diventare centro mondiale della cultura». Il professore ha quindi elencato tre livelli di cultura: quella bassa e folcloristica, quella media e quella alta, soffermandosi sulla necessità di lavorare molto per quest’ultima. Briani ha fatto l’elenco delle risorse cittadine, mettendo al primo posto l’Arena e il festival lirico, ricordando che fare sistema è una priorità anche sua, «per questo ho voluto un complesso museale unico – ha detto – e ho ripreso i contatti con alcune istituzioni cittadine, come l’Università, che la precedente amministrazione aveva trascurato».
In un anno di mandato Briani ha ricevuto 800 visite di cittadini «tutti con delle proposte – ha dichiarato – e questo mi ha fatto capire che non c’è una reale percezione di quanto la nostra città è in grado di esprimere in campo culturale». L’assessora ha infine dichiarato di voler investire molto nella didattica nei musei, nelle scuole e nell’innovazione.
Tutti sostanzialmente d’accordo, con sfumature diverse, sulla necessità di trasferire il Circolo Ufficiali dal complesso di Castelvecchio ad altra sede per dare la possibilità al Museo di esprimersi in tutte le sue potenzialità. Ha moderato l’incontro Daniela Brunelli, presidente della Società Letteraria. (g.m.)
