Per l’Arsenale di Verona la giunta comunale ha già approvato le destinazioni d’uso e presentato il progetto Ars District che prevede, oltre alla creazione di spazio culturali e di aggregazioni, un parco urbano, un mercato, attività di ristorazione e lo spostamento dell’Accademia di Belle Arti nella parte ovest del complesso. Da parte di alcuni rappresentanti delle opposizioni in seno all’Amministrazione comunale e non solo, si sono mosse alcune obiezioni riguardanti la fruizione pubblica delle aree occupate dalla sede dell’antica istituzione, la mancata possibilità di stabilirvi un polo scientifico e di ricerca, ad esempio collocandovi il Museo di Storia Naturale nella sua interezza e la dubbia utilità di nuove attività commerciali nella zona.

Amministratori al Festival dell’elettronica a Linz per il progetto Ars District
L’amministrazione comunale ha dichiarato che Ars District sarà un forte richiamo per i turisti e si proporrà come «polo dell’innovazione artistica, tecnologica e alimentare» e per questo gli assessori all’Urbanistica Ilaria Segala, ai Lavori pubblici Luca Zanotto e al Patrimonio Edi Maria Neri, insieme ai consiglieri comunali Andrea Velardi, Paola Bressan e Matteo De Marzi e al presidente dell’Accademia di Belle Arti Cignaroli Marco Giaracuni si sono recati in visita a Linz in occasione del festival dell’elettronica, una galleria interdisciplinare dedicata al coinvolgimento e all’interattività nell’arte e nella tecnologia, realizzata in un immobile recuperato. «Siamo stati a Linz per vedere da vicino come un fabbricato in disuso delle poste è stato riallestito per un’occasione simile», ha dichiarato l’assessora Segala, spiegando che il Comune si sta interessando a una serie di progetti di recupero degli spazi abbandonati, anche per capire come sviluppare il progetto Arsenale.
«L’obiettivo è quello di conservare la tradizione e la storia scaligera, così come il legame al territorio e alle origini, ma di portare nella nostra città l’innovazione in campo culturale e tecnologico e di essere all’avanguardia con quello che viene realizzato nel mondo — ha aggiunto l’assessore Zanotto, garantendo che — entro fine anno sarà pronto il progetto preliminare, per il cui avanzamento erano necessari tutti quei lavori propedeutici che abbiamo ultimato in questi mesi, dalla bonifica alla definizione delle destinazioni d’uso».
La consigliera comunale Paola Bressan ha dichiarato che la visita a Linz «conferma la visione che questa Amministrazione ha sulla riqualificazione dell’Arsenale ed è la dimostrazione che qualsiasi luogo può essere rigenerato», mentre il consigliere Velardi ha concluso: «Vogliamo aprirci al mondo guardando al futuro da un punto di vista internazionale, consegnando a Verona uno spazio all’avanguardia aperto a tutta la cittadinanza, capace allo stesso tempo di attrarre un turismo giovane e dinamico da tutti i continenti».

Francesco Ronzon, Marco Giaracuni
Anche il presidente dell’Accademia di Belle Arti di Verona Marco Giaracuni ha voluto proporre alcune riflessioni con cui rispondere agli appunti mossi in seguito alla presentazione del progetto: «Conoscere le accademie delle città d’Europa aiuta a comprendere come la loro collocazione negli spazi pubblici cittadini non sia un ostacolo rispetto al loro uso da parte della città, ma, al contrario, un elemento che ne arricchisce la condivisione con i cittadini». Le obiezioni riguardavano come già detto anche la fruizione pubblica delle aree occupate dall’Accademia Cignaroli, da tempo in forte crescita.
La posizione è condivisa anche dal direttore dell’Accademia Francesco Ronzon, che afferma: «Quella relativa alla riconversione dell’ex Arsenale austriaco in Ars District è una delle rare proposte interessanti sul riuso di una struttura storica, che esclude il solito centro commerciale. Come si vede nel caso delle più importanti accademie europee, queste istituzioni, in quanto officine di produzione artistica, sono per eccellenza degli spazi pubblici, fruibili dai cittadini, a esclusione delle aule negli orari di lezione o della chiusura notturna, proprio perché si auspica il contatto con l’arte nella sua fase di produzione. Purtroppo in Italia non siamo abituati a pensare e a vivere le accademie in questo senso, ma da Göteborg a Cork, da Porto a Vilnius, si può vedere come esse siano spazi pubblici per eccellenza, integrati nella città e in relazione con essa». «La nostra Accademia – aggiunge il presidente Marco Giaracuni – è alla ricerca di una maggiore integrazione con la città, e siamo convinti che la nuova collocazione offrirebbe una grande opportunità in questo senso».