Lunedì 3 settembre si è svolto in municipio un incontro che ha delineato la riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi. Erano presenti l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala, il presidente di Veronafiere Maurizio Danese con il direttore generale Giovanni Mantovani e gli acquirenti dell’Ex manifattura Tabacchi, Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti, soci della VR.RE Srl, che sta comprando l’area dalla Quadrifoglio Immobiliare.
Sarà un tavolo a tre, Comune, privato e Fiera, a delineare cosa sorgerà nell’ex area industriale: 31 mila metri quadrati di superficie a ridosso del cavalcavia di Verona Sud per una cubatura esistente di quasi 180 mila metri cubi. Le parti presenti in Sala Arazzi hanno condiviso i principi generali del recupero dell’ex Manifattura Tabacchi dando il via al tavolo di lavoro che nei prossimi giorni dovrà confrontarsi con gli uffici tecnici interessati, oltre che con le Circoscrizioni e gli ordini professionali.
Nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale, l’area dovrebbe diventare punto congiunturale tra la città, la Fiera e la Stazione, con una serie di servizi per agevolare e rendere più veloci gli spostamenti di cittadini e turisti. In questa prospettiva, la proprietà si è detta disposta a cedere una parte di area per modificare il percorso del filobus in prossimità di viale del Lavoro, rendendolo più funzionale, più corto e meno costoso.

Ex Scalo Merci, Verona Sud (foto Verona In)
«Un investimento stimato, in via preliminare, sugli 80 milioni di euro – è stato spiegato – per un progetto di recupero che dovrà rispettare le destinazioni previste nella variante 23: gran parte sarà destinato a strutture turistico ricettive, il rimanente a terziario e servizi. Poco il commerciale, a differenza del verde, che oltre ad abbellire dovrà anche rendere gli spazi funzionali, con luoghi di aggregazione e incontro aperti a tutta la città. Tempi stretti, visto che le osservazioni alla Variante 23, possono essere presentate fino al 26 settembre».
«La proprietà sembra apprezzare la nostra scelta di ridimensionare le destinazioni commerciali – ha detto l’assessore Segala –; evidentemente, si tratta di una progettazione che si basa non solo sulle stime di mercato ma anche sugli elementi che la qualificano dal punto di vista della sostenibilità ambientale. I tempi sono davvero stretti, l’obiettivo è intervenire con piccole modifiche alla scheda dell’ex Manifattura Tabacchi entro il mese, prima dell’esame definitivo in Consiglio comunale».
Favorevole al tavolo di lavoro anche il presidente di Veronafiere Danese. «L’ex Manifattura Tabacchi non solo è ricca dal punto di vista storico-architettonico – ha dichiarato – ma è un’area di assoluta importanza strategica, che deve essere sviluppata tenendo conto di molteplici fattori, tra cui la presenza della Fiera».
Per il consigliere comunale Michele Bertucco, «se è vero che la sostenibilità si costruisce fin dall’avvio della proposta, allora l’assessore Segala e il Sindaco Federico Sboarina non possono permettersi di circoscrivere il confronto ai soli proponenti altoatesini e alla Fiera, fregandosene del parere di associazioni e di residenti –. Bertucco, che annuncia un’imminente controproposta da parte di Sinistra in Comune e Verona in Comune, precisa inoltre che «i residenti, già penalizzati dalla presenza egoista della Fiera, che macina milioni senza restituire un solo euro al quartiere, chiedono che quanto meno la situazione in zona non peggiori. Ciò significa smetterla con parcheggi a raso e aumentare la dotazione di verde pubblico fruibile».
Interviene anche Giuseppe Campagnari: «Nutriamo molti dubbi sulla capacità di tutela dell’interesse pubblico da parte di questa maggioranza – dichiara l’urbanista di Sinistra in Comune –. La scheda norma prevede già 7 mila metri quadri di commerciale, che non sono pochissimi. Così come il verde, presentato come gentile concessione dei proponenti, è in realtà già prescritto dalla scheda norma in misura non inferiore al 50% della superficie».
Sul tema dell’ex Manifattura Tabacchi c’è anche un comunicato che porta la firma di Carla Padovani, Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani del gruppo consigliare del Partito democratico, e di Michele Bresaola, capogruppo PD della V Circoscrizione. La richiesta «è che il Comune istituisca un tavolo di lavoro tra tutti i soggetti pubblici interessati al futuro della Zai storica, per armonizzare i principali interventi di riqualificazione urbanistica presenti e previsti. Si dovrebbe partire dal ricucire in un sistema ecologico coerente tutti i parchi realizzati, annunciati o soltanto previsti, da quello di Santa Teresa (da ampliare) al verde dell’ex Manifattura a quello dietro Adigeo, fino all’annunciato central park all’ex scalo merci. Fondamentale è poi la mobilità sostenibile, con un sistema di piste e percorsi ciclabili finalmente completo che da quartieri Sud consenta di raggiungere il centro storico in sicurezza, individuando anche una serie di punti di interscambio modale rispetto al filobus.Dopo tanti anni persi è necessario dare a Verona Sud l’impronta di una vera e propria rigenerazione urbana».

