Per 15 giorni, dal 27 maggio al 10 giugno, Verona è stata palcoscenico per riflessioni sui poeti e la bellezza, che hanno portato in città 30 mila persone provenienti dall’Italia e dall’estero, con 40 ospiti e 20 appuntamenti che hanno avuto come location il Teatro Romano, il Teatro Filarmonico e il Giardino Giusti. Promosso dal Comune di Verona e organizzato dall’associazione Idem, con la direzione artistica di Alcide Marchioro, il festival nato nel 2014 è cresciuto rapidamente negli anni raddoppiando gli appuntamenti e triplicando il pubblico.
«Siamo felici di poter constatare il grande successo registrato dall’edizione di quest’anno – ha dichiarato il sindaco Federico Sboarina –. Mai come in questo caso il titolo della manifestazione rappresenta appieno la nostra idea di cultura: in una cornice spettacolare, appuntamenti di grande bellezza e spessore. Questa rassegna, inoltre, si sposa esattamente con la nostra volontà di alzare l’asticella culturale della città, ecco perché siamo orgogliosi di sostenerla e continueremo a farlo». Marchioro ha sottolineato che «l’idea di bellezza del festival ha a che fare con l’armonia, lo stile ma anche con il pathos, la forza espressiva, la capacità di impressionare e di andare oltre, di oltrepassare il tempo, come accade per i classici di cui si parla al Festival».

Alcide Marchioro
Tema dell’edizione 2018 sono state le grandi innovazioni culturali degli anni ’60 e ’70. Tra i protagonisti icone internazionali di quella stagione come Catherine Deneuve, che ha raccontato i capolavori surrealisti e della Nouvelle Vague che l’hanno vista interprete; Philip Glass, che ha inaugurato il Festival con un concerto di sue celebri composizioni unito a riflessioni sulle sue esperienze artistiche.
Il festival ha concentrato l’attenzione sul fenomeno italiano della canzone d’autore, portando a Verona alcuni dei principali interpreti: Gino Paoli in concerto con una nuova formazione; Ivano Fossati in una riflessione sul teatro-canzone di Giorgio Gaber. Altri artisti sono stati ricordati: Fabrizio De André, con la lezione-concerto e orchestra di Morgan; Enzo Jannacci, con la satira surreale di Michele Serra e un racconto con canzoni di Paolo Jannacci; Lucio Dalla con un concerto di artisti a lui legati, tra cui Ron, Gaetano Curreri e Ornella Vanoni.
Alle riflessioni sui cantautori come nuovi poeti si sono intersecate quelle sui grandi visionari della storia, artefici del nostro pensiero e della nostra sensibilità, con rimandi tra i vari appuntamenti. Philippe Daverio ha indagato le vicende di Vivaldi, Dante e Giotto come capostipiti dell’arte moderna; Massimo Cacciari ha illustrato le relazioni tra Beethoven e la filosofia romantica; Alessandro Piperno ha messo in contrapposizione i fondatori del romanzo Stendhal e Flaubert. Massimo Recalcati ha proposto un’analisi sull’immagine dell’inesprimibile attraverso l’analisi di pittori del novecento; Fabrizio Gifuni ha raccontato la sua esperienza attoriale in classici letterari; Luigi Lo Cascio e Gloria Campaner hanno portato in scena la poetica russa di Esenin e Rachmaninov; Goran Bregovic ha espresso le contaminazioni musicali del Novecento in un concerto con un’orchestra di fiati e archi.
Al “Festival della Bellezza” sono andate in scena anche due prime teatrali: Vittorio Sgarbi si è confrontato con il genio di Leonardo, Federico Buffa coi bivi esistenziali di grandi personaggi del Novecento. Un evento infine è stato dedicato all’ispirazione del Festival: Umberto Galimberti ha svelato la Bellezza come segreta legge della vita. Stefano Bollani nell’evento conclusivo attraverso suono e narrazione ha raccontato protagonisti di jazz, classica e canzone riprendendo i fili delle riflessioni degli altri appuntamenti del festival e del legame tra poesia e ironia.
L’associazione Idem è già al lavoro con il Comune di Verona per programmare l’edizione 2019. Tra gli appuntamenti sono previsti eventi speciali di livello internazionale in Arena, in linea con lo spirito e il tema del Festival.