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Anche agli uomini piace farsi belli, ma non chiamateli Hipster

Il barbiere esotico va di moda a Verona. Siamo stati al Salon Marrakech i Borgo Venezia e al C’era una volta di Veronetta dove, tra un taglio e l’altro di barba e capelli, i clienti possono sorseggiare il the, rilassare gli occhi con dell’acqua di rosa e persino suonare il pianoforte

Romesh Ethige Silva, lavora a Veronetta

Agli uomini piace prendersi cura di sé, dai vestiti al taglio niente viene lasciato al caso. Younes Khaizouri e Ethige Silva Romesh lo sanno bene: sono venuti a Verona da lontano per aprire non dei semplici negozi di parrucchiere, ma dei saloni fuori dagli schemi. La parola d’ordine? Essere ospitali, accoglienti e coccolare i clienti con creme e massaggi.

Younes Khaizouri è arrivato in Italia dal Marocco nel 2002, ha aperto il suo Salon Marrakech il 23 ottobre 2017, in una traversa di Borgo Venezia, in via Giambettino Cignaroli 18/b, cercando di ricreare quello stile orientale a lui così caro: «Abbiamo fatto arrivare tutti i mobili dal Marocco per far sentire ai clienti l’aria di casa nostra, visto che sono nostri ospiti». Ci sono voluti 5 mesi di lavori per mettere a punto ogni dettaglio. Dal candelabro, allo specchio, niente del negozio è lasciato al caso, l’oro e il marrone sono i colori che ritornano nel mobilio e nelle decorazioni. «Volevamo creare uno spazio armonioso in cui oriente e occidente riuscissero ad incontrarsi» spiega orgoglioso Khaizouri. Obiettivo centrato, dato il numero di clienti che aspettano fuori o che si accomodano sulle poltroncine del salottino, rinfrancati da the e caffè. Ma quello che ha reso davvero famoso il posto sono i ricercati trattamenti di bellezza: «Chi viene qui a tagliarsi la barba ha in omaggio un trattamento facciale: scrub, massaggio, acqua di rosa sugli occhi, tutto per rilassare per qualche minuto il cliente. E per finire un panno caldo per dilatare i pori e ripulire il viso».

Younes Khaizouri

Nel  team di Khaizouri  ci sono Abdelahak, Rachid e Omar, esperti in taglio di barba e capelli. Chiediamo ad Abdel come ha imparato il mestiere: «Io sono in Italia dal 2010, ho iniziato a 18 anni e faccio questo lavoro da 26. Non ho mai fatto la scuola di parrucchiere, da noi si inizia presto direttamente in bottega». Ci sono tanti bambini che si fanno tagliare i capelli, tutti in assoluto silenzio e il perché ha una spiegazione: «Anzitutto vengono perché facciamo loro tagli particolari – spiega Abdel –, ad esempio aggiungiamo stelline o nomi di squadre di calcio. Poi diamo loro un tablet per distrarsi, guardano un cartone animato e si lasciano tagliare i capelli. In questo modo anche i genitori possono rilassarsi un attimo».

Inutile dire che tanti clienti poi ritornano, conquistati dall’ambiente cordiale: «Secondo me uno dei motivi di successo del negozio è che teniamo aperto fino alle 20, così permettiamo anche a chi finisce di lavorare tardi di dedicarsi un po’ di tempo, anche a quelli che arrivano da più lontano, alcuni vengono da Montorio». Moltri dei prodotti per barbe e capelli allineati sugli scaffali sono italiani, ma non mancano oli e creme provenienti dal Marocco: «I nostri clienti spesso vengono conquistati dopo il trattamento e mi chiedono di acquistare qualche crema per potersi coccolare anche a casa».

In zona Veronetta, in via San Nazaro, 12/A, dietro una piccola porta si apre un salone dai mattoni a vista e lo stile vintage. Ad avere l’idea è stato Ethige Silva Romesh: arrivato dallo Sri Lanka come clandestino nel ’96, dopo aver svolto i più svariati lavori decide di iscriversi ad una scuola per parrucchieri a Milano. Romesh passa lungo tempo a spazzare per terra e a lavare teste, ma alla fine arriva la sua occasione: il primo taglio. Quello è stato il punto di partenza di un viaggio che lo ha portato nel 2015 ad aprire il suo salone: «Il nome C’era una volta me l’ha suggerito un chirurgo dopo avergli tagliato i capelli, diceva che era quello che gli trasmetteva». Dopo le iniziali difficoltà il sogno di Romesh prende forma e oggi ci spiega il suo segreto: «Se lavori sodo, sei rispettoso e sai organizzarti, prima o poi qualcosa di buono succede». Il suo impegno è ripagato dai clienti che alla domanda: “Perché un taglio di capelli o di barba è così importante?” hanno risposto in maniera univoca: «Dedicarmi ogni mese questo momento vuol dire staccare dagli impegni e questo mi fa stare bene».

Salon Marrakech

La storia di riscatto di Romesh è motivo di orgoglio e il suo team è incentivato dalla sua esperienza personale: «I miei collaboratori sono la mia famiglia, tutti sono molto capaci e con esperienza». Parliamo con Eros Parise un cliente abituale a cui chiediamo perché si sia affezionato allo stile del C’era una volta: «Quello che tocca Romesh diventa oro. C’è una grande attenzione al cliente, si viene sempre accolti con un sorriso, si sentono la cordialità e l’ambiente familiare di questo posto». In questo salone sono specialisti delle barbe e si fa qualsiasi tipo di taglio con una grande attenzione al dettaglio, che si ritrova anche nel mobilio, nella decorazione degli spazi e in un pianoforte a muro, a disposizione dell’estro dei clienti.

Il salone è aperto dalle 6,30 del mattino: «Apriamo presto perché vogliamo che gli uomini possano farsi belli prima di andare al lavoro». Nel negozio si alternano 9 persone. Tante, ma c’è una spiegazione: Romesh, dopo il successo in città, ha deciso di aprire un altro salone a Villafranca, esportando la sua tendenza di stile. Morgana, Moris e Lakshan sono alcuni tra i suoi collaboratori e seguono con attenzione i clienti dal lavaggio al taglio. Che si tratti di rasatura a mano libera o rasoio elettrico: «L’importante è sempre rilassarsi con un bel massaggio – afferma Romesh –. Non è solo una moda da Hipster, agli uomini piace avere del tempo per loro, per prendersi cura del loro aspetto, in un certo senso sono più vanitosi delle donne».

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Romesh sta portando avanti una nuova iniziativa: «Da qualche tempo ho iniziato a fare il formatore, giro l’Italia per trasmettere la mia passione e le conoscenze che ho acquisito in questi anni  e a maggio creerò nel mio negozio una piccola accademia. Non servono diplomi basta tanta volontà e la voglia di imparare, se qualcuno si mostrasse capace, sarò ben lieto di accoglierlo nel mio gruppo».

Lucrezia Melissari

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