Con Tempi nuovi di Cristina Comencini, che firmava anche la regia, si è chiusa al Nuovo la trentaduesima edizione della rassegna Il Grande Teatro organizzata dal Comune di Verona e dalla Fondazione Atlantide – Teatro Stabile di Verona. Positivo, anche quest’anno, l’esito di questa fortunata rassegna nata nel 1986 per proporre al pubblico veronese gli stessi spettacoli in cartellone d’inverno nelle principali “piazze” teatrali italiane, da Roma a Milano, da Napoli a Torino. 28 mila le presenze: due terzi di abbonati e un terzo, diecimila circa, per sbigliettamento.
«Sono felice – dichiara l’assessore alla Cultura Francesca Briani – per gli esiti di questa rassegna che ha proposto due classici italiani del Novecento (Non ti pago di Eduardo De Filippo e Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello), tre opere di autori contemporanei e tre adattamenti teatrali di altrettanti capolavori della letteratura: Orlando furioso di Ludovico Ariosto, Il nome della rosa dI Umberto Eco e Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij. Due delle tre opere contemporanee affrontavano la delicata questione della disabilità: quella fisica in Sisters e quella da Alzheimer nel Padre (Le père) di Florian Zeller, proposta per la prima volta in italia dopo i successi in Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Spagna. A dimostrazione che, puntuale come sempre, il teatro sa leggere e reinterpretare le nostre vite e ci fa così riflettere. Sono felice anche per i positivi giudizi del pubblico che, numeroso, ha risposto al questionario finale dando anche preziose indicazioni. Tra queste lo spostamento, dalle 17 alle 18, dell’orario degli incontri degli attori con il pubblico, incontri organizzati quest’anno in collaborazione col gruppo di ricerca Skenè dell’Università di Verona, sempre molto affollati e vivacizzati dalle domande dei presenti».
La rassegna, oltre che dal pubblico, è stata molto apprezzata dalla stampa che ha dedicato agli eventi (compresi gli incontri degli attori col pubblico) molto spazio con interviste, presentazioni e recensioni. Grande l’entusiasmo sui social network con condivisioni e commenti che hanno attestato l’amore del pubblico per questa più che trentennale rassegna.