Venerdì 27 aprile alle 18:30 al Piccolo Teatro di Giulietta di Verona secondo appuntamento con la rassegna Lettere d’Amore organizzata dal Teatro Nuovo in collaborazione con il Club Giulietta, con l’Istituto Internazionale per l’Opera e la Poesia e con il patrocinio del Comune di Verona. Il settimo sogno il titolo di questo appuntamento, che vedrà Rossana Valier e Paolo Valerio leggere, dopo un’introduzione di Marco Ongaro, il carteggio a tre tra Marina Ivanovna Cvetaeva, Boris Pasternak e Rainer Maria Rilke, carteggio a tre che è un unicum nel suo genere.
L’amore dichiarato sulle missive non andò infatti oltre il linguaggio e la dimensione del foglio. Nessuna fisicità, nessun “peso terrestre”. Gli incontri idealizzati e previsti in tempi diversi non andarono a buon fine. Uno alla volta i protagonisti sparirono: Rilke per primo, per malattia, e Marina Cvetaeva suicida. L’ultimo a morire fu Pasternak.
«L’amore in absentia, quell’attesa-incantesimo nella solitudine dell’io, era – sottolinea Valier – uno degli ideali della Cvetaeva che diceva: “Quando amate una persona, avete sempre voglia che se ne vada, per poter sognare di lei”. Arrivava ad asserire che l’assenza dal quotidiano, dall’altro, persino dal mondo, costituisse il modo più fecondo di vivere. Nessuna sofferenza per il “non incontro” quindi, perché l’amore, nel suo senso totalizzante, veniva in questo modo vissuto al massimo grado. Solo l’assenza data dalla morte poteva creare sgomento: come e cosa fare se il destinatario era morto? Eppure, Marina Cvetaeva scrisse egualmente una lettera a Rilke che non c’era più. Dalla lettura del carteggio – conclude Rossana Valier – il più timido e impacciato risulta Pasternak che si sente meno forte della donna. Piuttosto a suo agio si trova invece Rilke, seduttore raffinato come la Cvetaeva, e come lei amante di quella solitudine che è madre della creatività e della poesia».
In maggio e in giugno, in date da definirsi, saranno proposti gli epistolari di Vladímir Vladímirovič Majakovskij e Lilja Jur’evna Brik, Alfred de Musset e George Sand, Henry Miller e Anaïs Nin.