Quotidianamente a Verona circa 75 mila persone utilizzano la propria auto per gli spostamenti casa-lavoro, che diventano 150 mila se si considera anche il percorso inverso
Il concetto di mobilità attuato dalle passate amministrazioni si alimenta soprattutto di modelli che presentano l’automobile privata come mezzo principale per lo spostamento delle persone e delle cose all’interno e verso la città. Questa visione, che riteniamo essere miope, ha incrementato i disagi dovuti all’aumento del traffico veicolare, l’inquinamento dell’aria, l’insicurezza per gli utenti deboli.
L’analisi preliminare effettuata per il Comitato Ring Scaligero dal dott. Pecci dell’Economics living lab, spin-off dell’università di Verona, presenta una situazione inquietante che non lascia spazio ad interpretazioni.Quotidianamente a Verona circa 75.000* persone utilizzano la propria auto per gli spostamenti casa-lavoro, che diventano 150.000 se si considera anche il percorso inverso. Circa metà di questi spostamenti avvengono all’interno della cintura urbana e l’altra metà invece riguarda il pendolarismo dalla cintura dei comuni limitrofi. Solo meno del 10% degli spostamenti interni al comune avviene utilizzando la bicicletta.
Il cambio di passo, rispetto a questa modalità di intervento amministrativo e politico non è richiesto solo dalle associazioni che si occupano di mobilità dolce ma oggi, anche dal mondo dell’imprenditoria Veronese. Il comitato Ring Scaligero si è occupato del coinvolgimento delle realtà aziendali presenti sul nostro territorio riscontrando uno straordinario interesse nei confronti dell’anello ciclabile da realizzare sul tracciato dell’antica linea difensiva dei forti Asburgici.
Il mondo economico e produttivo si è dimostrato sensibile al tema della tutela ambientale e del miglioramento della qualità della vita dei cittadini Veronesi. Pur essendo da poco tempo impegnati nella divulgazione di questo progetto, già alcune delle aziende leader nel loro settore hanno aderito alla campagna di sostegno alla nostra iniziativa.
Una rete ciclabile degna di questo nome non è più un optional che vuole essere elargita magnanimamente da un cuore nobile, ma la necessità di una comunità orgogliosa della propria città, del proprio passato e proiettata in chiave europea verso il futuro.
Siamo consapevoli delle difficoltà che incontreremo per poter rendere realtà questo nostro sogno, ma allo stesso tempo riponiamo fiducia in questa nuova amministrazione che già in campagna elettorale si è dimostrata aperta e sensibile al tema. Fare politica non è competenza ad esclusivo appannaggio della classe dirigente amministrativa ma peculiare funzione di ogni cittadino, sia come singolo individuo sia parte di organismi associativi plurali e democratici.
* Istat, Matrice del pendolarismo, 2014
Alessandro Gornati