La continuo e impetuosa evoluzione delle tecnologie rende necessario un aggiornamento altrettanto continuo e veloce della legislazione, che però spesso non avviene.
Alla Società Letteraria giovedì 19 gennaio era prevista una doppia presentazione di libri, con i rispettivi autori, cioè Rivoluzione digitale e disordine politico di Antonio Pilati, studioso di mass media, e La disuguaglianza fa bene – Manuale di sopravvivenza di un liberista di Nicola Porro, giornalista e noto volto televisivo.
In apertura la Presidente della Società Letteraria Daniela Brunelli annunciava che Nicola Porro non sarebbe stato presente in quanto chiamato a svolgere la sua mission di informazione dalle zone terremotate e tormentate dal maltempo. Successivamente Alfredo Meocci, lui pure giornalista ed ex Direttore della Rai, comunicando che non sarebbe stato presente, come previsto, Alberto Mingardi, annunciava che sarebbe intervenuto Daniel Della Seta di Radio Rai. Visto che il tema dell’incontro era Mass media e Politica l’assortimento di competenze era così assortito al meglio, mentre per la parte politica era presente, come da programma, l’On. Diego Zardini.
Si è sviluppato quindi un interessantissimo excursus su tematiche oggi di estrema attualità: l’autorevolezza delle fonti di informazione, la verifica della veridicità delle fonti stesse, la responsabilità di chi diffonde le notizie, la regolamentazione presente e la sua inadeguatezza, nonché i possibili aggiornamenti. Come è stato sottolineato più volte nei vari interventi, il continuo e a volte impetuoso miglioramento delle tecnologie rende necessario un aggiornamento altrettanto continuo e veloce della legislazione, che però spesso non avviene. Ma la mancanza di regole secondo Pilati non è sinonimo di libertà, bensì solo fonte di disorientamento e disinformazione, soprattutto per quanto attiene all’utilizzo del Web.
Si è anche ampiamente discusso se sia ancora necessario un servizio pubblico nel settore radiotelevisivo, con praticamente tutti i relatori, anche se con diverse sfumature, su posizioni che ritengono utile che esista e che continui la sua operatività. Su questo, ma soprattutto sui temi della regolamentazione del Web si sono avuti vari interventi da parte del pubblico, dove erano presenti anche parecchi giovani giornalisti e studenti di Scienza della Comunicazione.
Il dibattito resta aperto.
Lorenzo Dalai