Rally per le vie del quartiere, fiera delle moto e le Varianti che aumentano sempre più le aree commerciali, in attesa della statua gigante, la ruota panoramica e chissà quale altra trovata
Qualche anno furono poste con orgoglio dagli amministratori dell’epoca le insegne Quartiere Roma agli ingressi del Borgo. Ora rivendico, da cittadino, con altrettanto orgoglio, il desiderio di veder aggiunto Quartiere di serie B, oppure Quartiere senza diritti, oppure Abitato da cittadini senza diritti. Voglio che sia ben visibile.
Gli abitanti di questo quartiere non hanno il diritto di uscire di casa nei giorni di fiera, anzi meglio che si tappino in casa o vadano in montagna a respirare una aria più salubre; non hanno diritto di parcheggiare sotto casa, perché immediatamente il posto viene scippato dal primo utente della Fiera che, indisturbato, vaga in cerca di un posto auto gratuito; non hanno diritto di usufruire per sé e per i propri figli della “aiuola” Santa Teresa, cinta d’assedio dalle auto; non hanno diritto di veder trasformate le gallerie mercatali, tutelate nonostante i molti bramosi interessi, in qualcosa di utile per il quartiere; non hanno diritto di avere dei cassonetti decorosi; non hanno il diritto ad avere un controllo della viabilità, soprattutto durante gli orari di accesso a scuola (tranne le miracolate Figlie di San Giuseppe); di avere più fondi per le proprie scuole, frequentate da una così alta percentuale di immigrati; non hanno diritto a vedere tutelata la propria salute, con un monitoraggio attento e capillare degli inquinanti e azioni immediate che migliorino la situazione oramai conclamata; non hanno diritto di vedere nei bilanci della Fiera qualche euro destinato a mitigare il disagio subito dai quartieri su cui insiste, cosi come l’Autostrada; non hanno il diritto a fare sport all’aperto (anche ARPAV lo sconsiglia nelle prime ore del mattino e nelle ultime ore del pomeriggio); non hanno diritto di far prendere aria alle loro case o alle loro cose….
Soprattutto non hanno il diritto di venir presi sul serio, quando il loro primo cittadino invoca la pioggia contro l’elevato grado di inquinamento raggiunto, ma non mette in campo nessuna delle azioni previste dal “Piano di azione per la qualità dell’aria”; quando alla richiesta di più verde e meno cemento i suoi più illustri collaboratori ci trattano come pazzi visionari, salvo poi, quando la marea monta, o come diciamo noi veronesi, l’acqua la toca el cul (delle prossime elezioni) arrampicarsi su cifre e numeri a casaccio, perdendo ogni autorevolezza.
Ma la città dei divertimenti deve proseguire il suo show, e allora: rally per le vie del quartiere, fiera delle moto e soprattutto varianti su varianti che aumentano sempre più le aree commerciali, in attesa della statua gigante, la ruota panoramica e chissà quale altra trovata.
L’aria è pessima, si sente l’odore, la gola che brucia, la tosse che aumenta; e si tocca, il nero che si deposita sui nostri balconi e nelle nostre case. Un genitore che veda i suoi figli deperire, ammalarsi, stare male e fa finta di nulla è un pessimo genitore e può anche essere denunciato.
Andrea Modenese