«Le informazioni fornite dalle forze dell’ordine e dal centro operativo della Dia di Padova confermano l’assenza di indicatori criminali tipici della presenza mafiosa»

Salvatore Mulas
Giovedì 15 dicembre il prefetto di Verona Salvatore Mulas, affiancato dal questore, dai comandanti provinciali dell’Arma, della Guardia di finanza e dei Vigili del fuoco, oltre che dal comandante della Polizia locale, ha fornito alla stampa i dati sui reati commessi nella provincia scaligera dal 1° gennaio al 30 novembre di quest’anno. Un’attività intensa che ha permesso, con il medesimo organico dell’anno precedente, di tenere sotto controllo un territorio vasto e variegato dove, vista la complessità e la vastità di attività economiche, il livello di attenzione deve sempre restare molto alto.
Nonostante i recenti atti incendiari ai danni di 21 camion, le informazioni fornite dalle forze dell’ordine e dal centro operativo della Dia di Padova confermano l’assenza di indicatori criminali tipici della presenza mafiosa nel territorio veronese; esiste tuttavia la concreta possibilità che gruppi legati alla criminalità organizzata possano infiltrasi nel tessuto economico locale. Di conseguenza, la prefettura continua a monitorare attentamente la situazione, come confermano le otto interdittive antimafia adottate dal 17 luglio 2015 al 18 luglio 2016.
Particolarmente attiva la Guardia di Finanza che nel corso di quest’anno ha individuato ben 100 evasori totali, persone ed attività completamente sconosciute agli organismi di controllo e riscossione. Anche per i Vigili del Fuoco gli indicatori sono positivi, visto che, nonostante i recenti fatti, sui quali si sta indagando, gli incendi dolosi rappresentano il 3,7% del totale, mentre la media nazionale è di 5,6 episodi su 100 incendi complessivi.

Salvatore Mulas
Analoga attenzione viene posta nei confronti della criminalità comune: rispetto ai primi undici mesi del 2015, l’attività di prevenzione e contrasto ha visto aumentare sia il numero delle persone controllate dalle forze dell’ordine (da 314.464 a 415.760), che degli automezzi (da 44.049 a 60.186), cosa che ha provocato una diminuzione totale dei reati da 34.219 a 31.211. Gli unici episodi criminali che hanno registrato un incremento sono i furti di e su automobili (3.810 contro 3.353), le rapine in danno di esercizi commerciali e commessi per strada (196 contro 169), i casi di usura (da otto a 16) e gli omicidi volontari (4 nei primi undici mesi del 2015 e 7 nello stesso periodo di quest’anno; peraltro, sono stati scoperti gli autori di 6 di questi delitti).
Non è stato tralasciato nemmeno il tema dei richiedenti asilo, visti anche gli episodi di cronaca degli ultimi tempi; qui il Viceprefetto Alessandro Tortorella ha sottolineato che i 47 comuni che ancora non ospitano rifugiati devono farsi carico per la loro parte del problema, visto che in tutta la provincia di Verona sono presenti in totale 2.500 persone, ovvero nemmeno tre per comune se tutti partecipassero alle operazioni di accoglienza. Una equa ripartizione servirebbe anche ad evitare tensioni. Tutto questo in attesa che anche il resto d’Europa partecipi alla mitigazione del problema.
Anche la microcriminalità è stata perseguita attivamente, ad esempio, come ha sottolineato il Comandante della Polizia Locale di Verona, con la recente normativa sul divieto di utilizzo di animali per l’accattonaggio, si è verificato la quasi totale scomparsa del fenomeno. Sono stati irrogati anche 29 Daspo, non per infrazioni gravi, ma per comportamenti irregolari, come pure 1.154 sanzioni per uso irregolare di telefonini durante la guida di veicoli.