Connect with us

Hi, what are you looking for?

Archivio

Bertucco: «Deponiamo le armi e pensiamo a Verona»

Appello alle forze di centro-sinistra il giorno dopo il referendum: «Portiamo Verona agli standard europei nei tanti settori in cui è rimasta indietro»

«Il referendum era sulla proposta di riforma costituzionale, voler forzare anche il dibattito post-referendario sulle conseguenze elettorali del voto è altamente controproducente. Come accade per tutti i referendum, e tanto più per questo che riguardava la legge fondamentale della nostra comunità nazionale, attorno al Sì e attorno al No si sono aggregate provenienze e idee diverse, anche agli antipodi e talvolta in chiave strumentale anti-Renzi» afferma in una nota il Consigliere comunale del PD Michele Bertucco. «Ma ciò che va sottolineato con la più assoluta chiarezza – continua l’ex capogruppo del Partito Democratico – è che non c’é stato e non c’è nessun tipo di accordo politico, palese o auspicato o di sottobanco, tra i sostenitori del no appartenenti al centro-sinistra e quelli appartenenti al centro-destra. Da questo dobbiamo dunque ripartire».

Analizzando il voto referendario, Bertucco ricorda che mentre a Verona il Sì si è fermato al 45,66%, nelle città vicine hanno fatto meglio Padova col 47% di Sì, Brescia col 48%, Trento col 45,70% e Mantova, dove il Sì ha addirittura vinto col 52%. Quindi, «posto che a livello nazionale il tentativo di sfondare nell’elettorato di centro-destra è sostanzialmente naufragato e che a livello locale l’apporto dell’attuale Sindaco è risultato tutt’altro che decisivo dobbiamo tornare a concentrarci sulla possibilità di riprendere un percorso di centrosinistra. Questo significa deporre le armi, sgombrare il campo dalle troppe ambiguità introdotte negli ultimi mesi per logiche che nulla hanno a che fare col bene della città, e riprendere un vero e serio dialogo con quanti condividono una visione progressista del futuro, in grado di riportare Verona agli standard europei nei tanti settori in cui è rimasta indietro».

«Questa mi pare la nostra prima e vera urgenza©onclude Bertucco –. Lo stesso credo, e auspico, accadrà anche a livello nazionale. Personalmente sono soddisfatto del mio voto che è stato espresso per la difesa della Costituzione Italiana e che ho sempre dichiarato e difeso senza diffondere bufale e senza insultare nessuno».

Orietta Salemi, Diego Zardini, Michele Bertucco

Orietta Salemi, Diego Zardini, Michele Bertucco

2 Comments

2 Comments

  1. Giulia Cortella

    05/12/2016 at 20:38

    Ora abbiamo bisogno di fatti e di risposte immediate e concrete.
    QUESTO desiderano i cittadini.
    Non abbiamo bisogno di slogan, di prediche, di proclami né di revanchismi o parole o discussioni o tergiversazioni ideologizzate.
    Il politichese non lo comprendiamo.
    Vogliamo una classe politica che si metta al servizio della città, che non svenda il patrimonio e quanto ricevuto dai cittadini per ignoranza e incompetenza non solo nella capacità progettuale e nella capacita di creare posti sani e non alienanti di lavoro per i giovani, nella conservazione dei beni e nella loro valorizzazione, ma anche nella conoscenza dei meccanismi di accesso ai fondi europei, regionali o privati, procedure che una persona che si voti alla politica deve conoscere a fondo prima di candidarsi. A meno che non abbia scelto la politica come via per la realizzazione di sè o del soddisfacimento del proprio narcisismo. O si sia “buttato” in politica o “dato” alla politica come si suol dire dell’ippica o peggio ancora che sia “sceso” in politica, anziché “salire” in alto, consapevole di essere un cittadino preparato e serio per assumere su di sè un incarico cosi difficile e di altissima responsabilità. Cosa che caratterizza la maggior parte delle persone in politica oggi qui a Verona come nel resto d’Italia. E la votazione notturna sull’Arsenale o quella sul parco dello scalo sono le ultime cifre indegne di chi ha deluso profondissimamente i suoi elettori. Ma i cittadini di Verona si sono svegliati. Si ricorderanno bene tutti i loro volti e tutti i loro nomi. E anche quelli di coloro che sono scesi prima dal carrozzone pensando di mettersi in salvo o di ambire a riagguantare il potere sotto altre spoglie.

  2. Marcello

    05/12/2016 at 19:22

    Grande Michele. L’esito referendario potrebbe servire a tutte le forze in campo a Verona, a partire dal Pd, a rivedere posizioni precostituite e consentire il riavvio del dialogo. Siamo ancora in tempo. Dovrà essere la città come bene comune il motivo da riscoprire. Ora una coalizione progressista è meno lontana di quanto prima poteva sembrare.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Banner-Studio-editoriale-Giorgio-Montolli

Advertisement

MEMORY BOOKS

Scarica gratis

COSA SONO I MEMORY BOOKS?
Approfondimenti su tematiche veronesi.
A COSA SERVONO?
Offrono una visione diversa di città.
QUANTO TEMPO PER LEGGERLI?
15 minuti.
PERCHÉ SCARICARLI?
Sono rari.
QUANTO COSTANO?
Nulla.

Advertisement
Advertisement

Altri articoli

Interviste

Il presidente della Ronda della Carità si chiede come mai, a quasi un anno dalle elezioni, a Palazzo Barbieri si proceda così a rilento...

Opinioni

La proposta politica di Elly Schlein deve tradursi in un partito riformista, con una forte identità innovativa che punti, senza incertezze, al governo del...

Satira

A colpi di matita attraverso il filtro dell’ironia per sorridere anche quando verrebbe da piangere, perché il sorriso aiuta a tenerci vigili

Opinioni

L'Autonomia differenziata è caratterizzato da passaggi complessi che richiedono impegno, capacità di progettazione e compartecipazione finanziaria