Assessore Caleffi, la vigilia della manifestazione del Comitato Verona Sud: «In quell’area FS realizzerà il secondo ingresso alla stazione di Verona PN per l’Alta Velocità»
«La trasformazione a parco urbano della metà dell’area dell’ex scalo merci di Santa Lucia non sta a cuore solo ai cittadini, ma rientra fra le questioni prioritarie che l’Amministrazione comunale porrà nell’ambito della trattativa tra Comune di Verona e Ferrovie dello Stato per la definizione del passaggio sul territorio comunale dell’alta velocità». Lo rende noto l’assessore alla Pianificazione urbanistica Gian Arnaldo Caleffi la vigilia della manifestazione che sabato 22 ottobre vede in piazza i Comitati cittadini per chiedere che l’intera area, e non solo la metà, sia adibita a verde pubblico.
La valorizzazione dei 500 mila mq dell’ex Scalo merci, connessa allo spostamento degli impianti al Quadrante Europa, è un tema che risale al 2003, quando fu sottoscritto l’accordo tra ministero dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Regione Veneto, Comune di Verona e Consorzio Zai per la riqualificazione delle pertinenze patrimoniali ferroviarie nell’ambito del nodo di Verona. Successivamente, nel 2006, la variante 2 al PAQE (Piano di Area Quadrante Europa) definì le direttive relative alla valorizzazione dell’ex scalo merci, destinando il 50 per cento dell’area a residenza, terziario, centro logistico-direzionale e il restante 50 per cento a parco urbano. Indicazioni riportate anche nelle previsioni programmatiche del Pat approvato dalla Giunta Zanotto.

Gian Arnaldo Caleffi
«Ora – continua Caleffi – in considerazione dell’accelerazione che il Governo vuole imprimere alla definizione del nodo di Verona nell’ambito del passaggio dell’Alta Velocità, l’ente ferroviario ha preannunciato l’ipotesi di realizzare un secondo ingresso della Stazione di Porta Nuova riservato all’accesso ai binari della Tav. Quindi, una volta individuato il progetto dell’Alta velocità e risolto il problema della collocazione della nuova Stazione a sud, si potrà procedere anche a definire, all’interno dei 500 mila mq dell’ex scalo merci, l’area più idonea in cui realizzare i 250 mila mq di parco urbano. Gli uffici comunali della Programmazione urbanistica hanno già iniziato gli studi preliminari, da sottoporre al momento opportuno ai tecnici di RFI».
ANDREA MODENESE
23/10/2016 at 09:43
L’assessore parla di accordi del 2003; un’era geologica dal punto di vista immobiliare. Per sua stessa ammissione, nei comparti 1-2-3 del PRUSST, nessun soggetto è interessato a costruire per le mutate condizioni del mercato; e non c’è, sempre secondo lui, nessuna previsione di cambiamento in merito. Perchè dovrebbe essere diverso per Ferrovie nei 250000 mq che secondo questi accordi dovrebbero sviluppare a residenziale e commerciale ? ormai non sentiamo parlare d’altro di residenziale e commerciale……
Gli accordi, ammesso che ci siano e che prevedano effettivamente una cessione di parte dell’area a RFI, si possono cambiare. Come si sono cambiate le destinazioni d’uso al Pestrino per realizzare area commerciale su terreno agricolo !!! o si cambia solo in favore della amministrazione e dei soggetti più forti ????
Claudio Veronesi
22/10/2016 at 12:31
Su questo argomento vorrei invitare l’Assessore Caleffi a rendere pubblici i documenti da lui citati, in quanto tali documenti non sono per niente consultabili, almeno io non ci sono riuscito. Sia così collaborativo e trasparente da metterli a disposizione dei cittadini affinché se ne abbia reale conoscenza. A volte potrebbero esser interpretati solo in un senso. Tra gli accordi precedenti si vocifera che la compensazione tra Ferrovie Italiane e Comune di Verona doveva chiudersi ed essere compensativa con il trasferimento delle Ferrovie medesime al nuovo scalo del Quadrante Europa in intesa con il Consorzio ZAI. Forse tali documenti potrebbero aiutarci a capire meglio. In ogni caso si chiede che venga rispettato il diritto compensativo degli oneri di urbanizzazione pagati dai cittadini e dai grandi centri commerciali che stanno sorgendo con la realizzazione di nuove aree verdi, non con altre opere cementizie che deturpano suolo e territorio. Il credito di verde a Verona ammonta ad oltre 2 milioni di MQ e la salute dei cittadini viene prima di ogni cosa. Il verde e le piante a questo servono. Utilizzi l’Amministrazione i soldi pagati dai cittadini nel rispetto delle norme europea e realizzi opere compensative di verde. Se poi l’Assessore Caleffi mette a disposizione i documenti citati tutta la cittadinanza che vuole partecipare allo sviluppo del Parco Urbano allo scalo ferroviario gli sarà grato. Anzi., i cittadini lo chiederanno sicuramente.
Giulia Cortella
21/10/2016 at 20:57
A dir la verità mio cugino alpino avvocato e studioso mi dice che là sotto ci sono i depositi delle bombe della seconda guerra mondiale…