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Opinioni

Verona Sud, posti di lavoro e ricchezza per tutti

A sentire i nostri amministratori centri commerciali e ristoranti daranno occupazione a migliaia di persone. Ma per gli oppositori di Tosi, tra cui gli ex compagni della Lega, sono promesse da marinaio

E’ da almeno quattro anni che l’architetto Giorgio Massignan  e l’ingegner Giuseppe Campagnari, già tecnici e politici di precedenti Amministrazioni comunali e provinciali di Verona, denunciano inascoltati il progressivo degrado urbanistico ed ambientale della nostra Città e della Provincia. In questo stesso periodo la Giunta comunale di Flavio Tosi non ha però mostrato, a mio avviso, adeguata attenzione ai numerosi allarmi lanciati al riguardo anche dai consiglieri dell’opposizione comunale ed ha invece consolidato via via un modo di procedere oligarchico e plutocratico, sempre approvato dalla sua maggioranza e sostenuto alla grande dai “media” locali, che non perdono occasione di evidenziarne i meriti occupazionali. E si sa, in tempi di crisi, quanto questo richiamo sia importante e salutare per gli interessi di certa imprenditoria, non solo locale, oltre che per i giovani disoccupati o in cerca di occupazione.

Ikea a Verona, il sì del Comune. Promessa di 2000 posti di lavoro. La multinazionale svedese si insedierà nell’area Biasi. Servirà il via libera della Regione. Tosi: «Un delitto rinunciare a simili investimenti»”: così titolava il Corriere di Verona il 2 agosto del 2012.

Lo stesso quotidiano l’8 aprile del 2014 scriveva «Con Eataly a Verona 250 posti di lavoro e 30 milioni di fatturato all’anno». La struttura agli Ex Magazzini Generali. Tosi: «Sarà un luogo di cultura e di promozione del made in Italy» mentre il 5 agosto il quotidiano titolava:“Verona, Esselunga di fronte alla Fiera. L’ultima tappa per l’ok al supermercato. Area dell’ex Mercato, promessi 120 posti di lavoro”.

Anche per il super centro commerciale ADIGEO, a qualche centinaio di metri dal casello autostradale, il sindaco non manca di sottolineare l’aspetto occupazionale, come si legge nel recente articolo su larena.it del 26 agosto scorso, e dopo aver elogiato i manager della ECE tedesca per la rapidità nell’esecuzione delle opere aggiunge “Siamo infine molto soddisfatti», conclude il sindaco, «per gli oltre mille posti di lavoro che si andranno a creare e che saranno fondamentali per portare respiro alla nostra economia locale». In compenso avremo: lo svincolo di via Vigasio sulla tangenziale e la riqualificazione di una serie di incroci e di pavimentazioni stradali. E conclude dicendo: «I nuovi insediamenti commerciali a Verona Sud porteranno enormi miglioramenti alla viabilità e innalzeranno la qualità della vita dei residenti».

Ben diversa l’opinione del prof. Sergio Noto, di Storia economica all’Università, che già nel 2014, pochi giorni dopo l’improvvisa giravolta dell’Amministrazione sull’Auditorium (previsto per la riqualificazione della Cupola frigorifera centrale degli ex Magazzini generali), ebbe a lamentarsi così: “Repentinamente – senza nemmeno avere il tempo di aggiornare il sito della Fondazione in cui si fa ancora menzione del progetto dell’auditorium – l’altro giorno gli stessi protagonisti che in passato elogiavano la necessità di fare investimenti per la cultura a Verona, si sono riuniti per comunicarci che al posto dell’auditorium si farà una Eataly”, e concludeva domandandosi a chi spettasse prendere l’ultima decisione in una città, se toccasse cioè ai poteri forti delle banche o alla parola data di un Sindaco, che solo pochi giorni prima si era espresso per l’Auditorium.

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Che dire: brandire il risvolto occupazionale per rendere più accettabile la clamorosa retromarcia? Di sicuro quella decisione servirebbe gli interessi di Oscar Farinetti, manager di Eataly, un po’ meno la qualità della vita musicale e culturale dei cittadini, soprattutto di Verona Sud.

Risuonano ancora nelle orecchie le critiche degli oppositori alla svendita opportunistica ed interessata di questa parte importante della città, in risposta alle compiaciute e inconsistenti osservazioni del Sindaco sopra riportate, per bocca non del COnsigliere comunale Michele Bertucco (PD) ma degli ex-amici leghisti e dei “grillini”, recentemente espresse.

«Dall’Esselunga all’ex Mercato Ortofrutticolo, al Tosano di Borgo Roma, all’Ikea alla Marangona. Verona Sud diventerà la zona con la più alta concentrazione di centri commerciali del mondo», dice il leghista Paolo Paternoster. «Questo causerà moltissimi problemi sia di inquinamento, per l’infinito numero di auto che si concentreranno nella zona, ma anche di traffico, con conseguenze pesantissime tutti i giorni dell’anno, festivi compresi (per non parlare dei periodi di fiera o di quello natalizio)». E di rincalzo osserva Gianni Benciolini, capogruppo M5S in Consiglio comunale: «Troppi attrattori di traffico a Verona Sud creeranno ingorghi infiniti a una zona già poco vivibile. Questa amministrazione è capace solo di fare false riqualificazioni insediando nuovi centri commerciali. Come opere compensative si prevedono svincoli, nuovi incroci, allargamenti di sedi stradali, tutte opere rivolte alla mobilità privata che andrà ad aggravare la già critica qualità dell’aria di queste zone».

Altro che miglioramenti alla viabilità e alla qualità della vita nei quartieri di Verona Sud. E la maggiore occupazione? Sommando quei numeri si arriverebbe a 3370 ma sono solo promesse di “marinai” e quanti negozi di vicinato dovrebbero chiudere? E quanti posti di lavoro salterebbero poi in quei Centri a causa della dura concorrenza reciproca imposta? Parlare di politica dissennata è ormai eufemistico e ci ricorda lo spregevole e imbarazzante ritorno del Pd nazionale sul Ponte dello Stretto (che porterebbe 100.000 posti di lavoro), mentre languono le autostrade e le ferrovie nelle due Regioni contigue e si fatica a far crescere di un decimale il PIL dello Stato.

Marcello Toffalini

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Marcello Toffalini è nato nel 1946 ed è cresciuto nella periferia di Verona tra scuola, parrocchia e lotte sociali. Ha partecipato ai moti universitari padovani e allo sviluppo delle Scuole popolari di Verona. Si è laureato in Fisica a Padova nel 1972 e si è sposato nel 1974 con rito non concordatario. Una vita da insegnante di Matematica e Fisica presso il Liceo Fracastoro, sempre attratto da problematiche sociali e scientifiche. In pensione dal 2008. Nonno felice di tre nipotini. Altri interessi: canta tra i Musici di Santa Cecilia. ml.toffalini@alice.it

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