Dal Consigliere comunale Michele Bertucco riceviamo e pubblichiamo.
Un privato ha chiesto di avere in concessione il Teatro Romano per una settimana, dal 24 settembre al 1° ottobre, allo scopo di installarvi una pista del ghiaccio attorno alla quale realizzare una festa privata, più precisamente un “galà privato sul ghiaccio”. Non è l’incipit di una storiella e nemmeno la scena di apertura di un film di Totò ma una richiesta realmente arrivata lo scorso marzo al Settore Spettacolo-Unesco del Comune di Verona, l’ufficio che organizza, tra le varie cose, anche l’estate Teatrale Veronese al Teatro Romano.
Essendo senza precedenti, la richiesta viene subito girata alla Giunta comunale, che ad aprile la boccia. Fine della storiella? Macché, perché meno di un mese dopo, a fine maggio, il privato ripresenta la stessa domanda, assicurando questa volta che non intralcerà (bontà sua) la visitabilità del Museo Archeologico. E la giunta la approva (decisione di giunta del 23 giugno 2016, venuta a galla in data odierna).
Malgrado il parere fermamente contrario degli uffici, che pur di fare cambiare orientamento alla giunta si appellano anche ai santi (il decoro del monumento, la programmazione di eventi già in corso, persino le previsioni meteo che darebbero “pioggia persistente”), Tosi e soci forniscono parere positivo condizionato soltanto (si fa per dire) al benestare della Soprintendenza e al pagamento di tutte le spese aggiuntive connesse.
Sì, perché sbaraccare il teatro Romano (la pista del ghiaccio occuperebbe proprio la zona del palcoscenico e della platea) non è cosa da poco. Secondo gli uffici i soli costi di di allestimento ammontano a 10 mila euro, e bisogna cominciare i lavori 14 giorni prima, il che richiede, tra l’altro, di revocare l’evento Tocatì del 19 settembre. L’ufficio Edilizia Monumentale ribadisce poi che occorre prevedere la chiusura del Museo Archeologico per i giorni 12-13-14 settembre, evidentemente però vale il motto secondo cui “per tutto il resto c’è Mastercard”.
Per non essere accusati, come al solito, di fare polemica fine a se stessa, ci limitiamo a riportare il parere degli uffici, che condividiamo nella sostanza: “Nel sottolineare che tale evento non è uno spettacolo aperto al pubblico, bensì una festa privata all’interno di un monumento vincolato, si osserva che la trasformazione in pista di ghiaccio di un sito archeologico così delicato e bisognoso di restauro quale il teatro romano apparirebbe in forte contrasto con la sensibilità dimostrata dall’Amministrazione nel promuovere e gestire la ristrutturazione del Museo Archeologico”. Che infatti non è stata promossa da questa Amministrazione.
Michele Bertucco
Capogruppo Pd in Consiglio comunale
mario allegri
27/08/2016 at 10:51
L’ignoranza di chi concede e l’arroganza di chiede “con gli schei in man” (pochi oltretutto, se si pensa alla lochescion, termine sempre più nella bocca di tanti cafoni). Ma questa è Verona, nella sua classe politica e nella sua classe imprenditoriale, alla quale è proprio la classe che manca.
Giorgio Massignan
27/08/2016 at 10:15
La giunta Tosi, la giunta del sindaco che considera i resti archeologici quattro vecchie pietre, conferma ancora una volta la sua idiosincrasia per la cultura. Mi auguro che la Soprintendenza intervenga per impedire questa ennesima offesa al nostro patrimonio monumentale. Mi piacerebbe sapere chi sono i privati che hanno ottenuto il privilegio di utilizzare un sito archeologico, che appartiene a tutta la collettività, a proprio uso e consumo; quale rapporto hanno con la maggioranza che, purtroppo, amministra la nostra città; e infine se in questa assurda concessione esistono gli estremi per un esposto alla Procura.