Operaforte è un festival del cinema all’aperto che Ippogrifo, una compagnia teatrale d’eccellenza, organizza da quattro anni. Operaforte rappresenta una realtà culturale importante non solo dedicata all’arte cinematografica: infatti accoglie spettacoli di teatro o altre iniziative culturali lungo tutto il corso dell’anno. Ecco un modo intelligente e colto in cui i giovani dimostrano di saper fare cultura con pochi soldi ma con tanta fantasia e idee vincenti.
Operaforte si trova in località Pestrino sulla riva destra dell’Adige, in un forte austriaco di pianura, denominato Santa Caterina, ma prima si chiamava Hess e risale al 1850: è un’opera fortificata di notevole importanza per la capacità di fuoco, per la numerosa guarnigione che ospitava (600 uomini) e per la sua funzione difensiva nel settore sud-orientale della piazzaforte austriaca. L’area del forte di 92.000 mq è di proprietà del Comune come ben spiega Fiorenzo Meneghelli in Le mura e i forti di Verona (Cierre Edizioni, 2006). È un luogo assai suggestivo per le rovine di tufo e resti integri della cinta muraria veronese vanto della città e in fase di rivalutazione ad opera di volontari e associazioni culturali.
Quando si arriva ad Operaforte par quasi di esser giunti in un set di Fellini: un grande spiazzo sterrato con un parcheggiatore gentile, un anziano simpatico che ti dà il benvenuto col sorriso. Più avanti la regina del forte: la roulotte in cui sta Barbara che ti dà il biglietto e se vuoi anche la coperta o le lozioni anti-zanzara. E già il pensiero della coperta e della lozione parlano delle persone e della cura che hanno verso di te.
A quel punto puoi passare al cuore del luogo: un teatro-cinema all’aperto. Eh sì perché, in mezzo alla scenografia di pietra del forte austriaco, vi è il telone per la proiezione che viene diretta da un’altra roulotte, che è quella di regia, ed infatti è lì che si nasconde il capocomico mattatore, maestro del teatro e cinema veronese, Alberto Rizzi, che è anche direttore di Ippogrifo Produzioni.
Rizzi ci ha fatto vedere il suo corto Sleeping Wonder, vincitore di numerosi e importanti premi che incorniciano le sigle di testa del suo film. Alla fine ti chiedi come mai è già finito e vorresti poter parlare col regista come faceva Holden che voleva telefonare agli scrittori dei libri che gli erano piaciuti. Ma qui il regista ce l’hai a portata di mano e alla fine glielo puoi dire direttamente che ti è piaciuto assai il suo purtroppo-corto.
E poi ti proiettano Sciarada: dunque, è un film bello come non ne hai mai visti e poi, con Audrey e Cary, come si fa a non uscirne innamorati? Sciarada sembra un film di Hitchcock ma non lo è: è un giallo ma anche una dolce commedia ironica e lieve ed è anche una sfilata di moda per i vestiti di Givenchy che Audrey indossa come solo Grace sapeva fare.
Alla fine non parlo di Chiara: è lei la Sleeping Wonder e la scelta di far vedere il corto prima di un film con Audrey non pare casuale. Qui però Chiara non dorme, non sogna, lavora attenta, invece, a che vada tutto bene e che ti senta a casa nella sua fortezza austriaca da principessa del cinema-teatro di Ippogrifo. By the way: la rassegna chiude lunedì 22 Agosto 2106.
Giulia Cortella