Curiosità, leggende, tradizioni, cibi locali, scienze naturali, itinerari storico-ambientali, storia ed attualità… c’è tutto in questa guida di 148 pagine cartografate e ben illustrate.
Baldo multiforme, veronese e trentino, 67 e 43 per cento, due capitali Caprino e Brentonico, diverse attenzioni al massiccio. Una Guida dell’altopiano di Brentonico è uscita per le edizioni Curcu e Genovese. L’autore è Alessio Bertolli, biologo, alpinista, collaboratore del Museo Civico di Rovereto, autore poligrafo di importanti studi del massiccio, flora in primis; non per nulla ha fatto il bellissimo Orto dei Semplici al palazzo Eccheli – Baisi, con annesso Giardino Botanico del Monte Baldo, a Brentonico.
Se cercate una guida che vi dica proprio tutto, sull’Altissimo del Baldo (2069 m), curiosità, leggende, tradizioni, cibi locali, scienze naturali, itinerari storico-ambientali, ricordi del passato, geografia, panorami, storia ed attualità, di un paese come Brentonico (con le sue 11 frazioni e contrade) e gli aspetti stagionali dei luoghi, gli sport praticabili, le testimonianze antiche laiche e religiose, l’ospitalità locale e dei dintorni, anche i preziosi numeri utili, con spessore documentario e che si faccia leggere, eccola.
Finora del monte Baldo conoscevamo solo la guida dell’Ottone Brentari (1895), straordinaria per accuratezza. Si vede che esiste una scuola trentina dello scrivere descrivendo. Riandiamo alle guide altrettanto sintetiche ma ricchissime di tale Cesare Battisti. Sì, il socialista irredentista trentino era anche un attivo e bravo geografo.
Questa del Bertolli può essere a modello dell’acculturare divertendo, dello storicizzare senza pesantezze, dell’invogliare alla conoscenza con il tascabile (148 pagine cartografate e benissimo illustrate al prezzo di 12 euro) a portata di mano. Ecco i processi alle streghe (gli ultimi dell’Inquisizione in Italia), l’alpeggio, le regole medioevali e l’invasione distruttiva napoleonica, la dominazione austriaca, le guerre, le rappresaglie naziste, chiese, sentieri, santuari e rifugi, i marmi, le terre colorate, i molini, i rii e le vette, le piste da sci invernali e le torbiere, le castagne e i vini. Esemplare. L’occasione è comunque rara per un’esperienza unica: lettura più verifica sul campo.
Da anni viene proposta alle amministrazioni che hanno competenze sul Baldo veronese ed alle associazioni della montagna una guida esaustiva dell’intero massiccio, che elenchi anche le varie possibilità di trekking . Non solo storia ed ambiente, anche turismo e quindi economia. Ma è difficile far capire che la cultura ambientale-storica è peculiare, essenziale, indispensabile.
Bartolo Fracaroli