Nell’arco di un anno salgono a sette i provvedimenti antimafia adottati dalla Prefettura di Verona
Il Prefetto di Verona, Salvatore Mulas, ha adottato due interdittive antimafia nei confronti di imprese con sede in provincia di Verona. Si tratta della Albi Service e Noleggi srl di Sommacampagna e della AGL Group srls di Nogarole Rocca, due aziende di autotrasporti recentemente trasferitesi dalla Calabria e gestite dai componenti di una famiglia di origine calabrese insediatasi a Verona.
Dagli accertamenti svolti dalla Prefettura, che teneva monitorate le vicende societarie delle imprese, è emerso che gli attuali titolari delle due ditte sono direttamente riconducibili ai fratelli Domenico, Antonio e Giuseppe Franco, indagati per il reato di associazione di tipo mafioso in qualità di partecipi della cosca ‘ndranghestista Pesce, nell’ambito dell’ ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 2 ottobre 2014 dal Tribunale di Reggio Calabria scaturita dall’operazione denominata Porto Franco della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.

Salvatore Mulas
Gli atti processuali, oltre a confermare il potere della cosca Pesce di influenzare le scelte imprenditoriali di una rete di numerose aziende legate all’indotto logistico del porto di Gioia Tauro, hanno evidenziato come molteplici componenti della famiglia Franco fossero un satellite della cosca Pesce. La conferm si è avuta dalle recenti sentenze di primo grado, emesse il 23 febbraio 2015 dal Tribunale di Reggio Calabria, le quali hanno condannato Antonio Franco ad 11 anni e 6 mesi di reclusione e Giuseppe Franco a 10 anni di reclusione, mentre Domenico Franco è ancora sottoposto a custodia cautelare in carcere in attesa di giudizio.
Attraverso un’approfondita ed articolata istruttoria svolta anche con il coinvolgimento del “Tavolo di Supporto Integrato delle Forze di Polizia” (composto da Questura, Comando provinciale dei Carabinieri, Comando provinciale della Guardia di Finanza di Verona e Direzione Investigativa Antimafia di Padova), la Prefettura ha potuto individuare chiari indici di continuità aziendale tra le due società oggi interdette e quelle precedentemente gestite dai tre fratelli Franco, suffragati da una costante trasmigrazione di veicoli, dipendenti e sedi tra le une le altre. Nell’arco di un anno salgono, pertanto, a sette le interdittive antimafia adottate dalla Prefettura di Verona.