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Riapre il Museo archeologico al Teatro Romano

Palazzetto Fontana, ingresso del Museo al Teatro Romano (Verona)
Palazzetto Fontana, ingresso del Museo al Teatro Romano di Verona (Foto Verona In)

Da sabato 28 maggio riapre al pubblico il Museo archeologico al Teatro Romano, che fino al 30 giugno sarà visitabile da turisti e cittadini alla tariffa promozionale di 1 euro. La presentazione alla stampa del nuovo complesso museale, totalmente rinnovato e ampliato, si è tenuta venerdì 27, presenti il Sindaco Flavio Tosi, il presidente di Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco, l’assessore regionale al Territorio e alla Cultura Cristiano Corazzari e varie autorità cittadine. Il progetto di ristrutturazione, costato oltre 5 milioni di euro, ha consentito di recuperare 350 mq di spazio espositivo; gli allestimenti museografici e grafici accolgono e mettono in risalto la preziosità di oltre 600 reperti.

L’accesso all’edificio del Museo, che ricordiamo sorge nel XV secolo come convento dei Gesuati, avviene dal rinascimentale palazzetto Fontana, a fianco della struttura scenica del teatro. L’edificio, interamente restaurato, prevede due piani dedicati alla didattica con un allestimento che permette anche attività di laboratorio per le scolaresche. Una volta usciti da palazzo Fontana e attraversato il teatro romano, si può scegliere di raggiungere le sale espositive con un ascensore o con una panoramica scalinata che costeggia il teatro.

Il percorso museale attraversa tre piani espositivi. Il primo, situato al quinto livello dell’ex convento, è uno spazio quadrato che si affaccia sul Chiostro dei Gesuati; il secondo, corrisponde al piano sottostante e si compone del nuovo cortile coperto, dell’ex-refettorio e di una serie di stanze minori tra cui tre celle monastiche; il terzo, ancora inferiore, è costituito dalla sala delle iscrizioni (già portineria del convento).

La struttura del complesso permette percorsi differenti, ma quello privilegiato inizia dal piano superiore del convento, con una sintetica introduzione alla Verona romana e alle residenze che vi si trovavano, spesso dotate di arredi lussuosi, come la pregiata fontanella in marmo ornata da teste di Tritoni. I visitatori sono via via condotti nella quotidianità della Verona di due millenni orsono, illustrata nelle sezioni: Abitare a Verona, Le necropoli e Gli edifici pubblici. In questa ultima sezione sono descritti gli edifici di maggior importanza dell’epoca romana veronese. L’Arco dei Gavi e l‘Anfiteatro romano (Arena), rappresentati da due straordinari plastici rispettivamente ottocentesco e settecentesco accompagnati da varia documentazione. Completa la sezione dedicata agli edifici pubblici la presentazione de Il Teatro romano nei suoi vari aspetti. Conclude il percorso al piano superiore una sezione dedicata al Santuario di Iside e Serapide, luogo di culto situato nella zona del complesso teatrale dove erano venerate le due divinità di origine egizia.

Scendendo al piano sottostante, attraverso la curva dell’elegante scalone in pietra che ricalca in parte un percorso romano, si entra nel nuovo cortile coperto, dove si ammirano sculture in pietra e bronzo che ornavano i luoghi pubblici della città. Le troviamo all’interno delle grandi vetrine passanti che dividono la corte coperta dalla sala affacciata sul teatro. Si entra quindi nel refettorio, dedicato alle grandi sculture romane rinvenute a Verona, per poi accedere alla sezione riservata alla Scultura di collezione. Sul corridoio di collegamento si aprono tre celle monastiche in cui sono esposti oggetti di piccole dimensioni, provenienti dal territorio e di collezione: bronzetti preromani e romani, di grande valore scientifico per lo studio dei culti antichi e per la conoscenza degli arredi delle domus (il Museo possiede una raccolta di bronzi fra le maggiori dell’’Italia settentrionale); oggetti legati alla vita quotidiana, come vetri dai meravigliosi colori, lucerne, recipienti.

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Una sezione della sala verso il teatro è destinata alle esposizioni temporanee e, in occasione della riapertura al pubblico, è presentata la mostra L’Egitto a Verona. La visita prosegue nel chiostro del Museo dove sono state risistemate iscrizioni e stele, con numerosi esempi di scultura funeraria, opera di botteghe di lapicidi che in epoca romana lavoravano il calcare locale, tratto dalle cave site in Valpolicella.

Dal chiostro si entra nella chiesa del convento (con affreschi e un pregevole soffitto ligneo cinquecentesco), che ospita la sezione dedicata ai mosaici, in bianco e nero e policromi, da Verona e dai dintorni. Dalla chiesa si passa alla grande terrazza, riaperta al pubblico nel 2002 con un allestimento che è rimasto invariato; vi sono esposte lapidi funerarie ed elementi architettonici a integrazione di quanto visto all’interno del Museo. La visita termina con la sala al piano inferiore, che accoglie are e lapidi dedicate agli dei romani venerati nel Veronese ed elementi architettonici di grande raffinatezza.

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