Appello per impedire all’istigatore della violenza contro gli ebrei di formare i futuri Imam presso l’Associazione Islamica italiana degli Imam e delle Guide Religiose a Verona
L’Associazione Italia-Israele di Vercelli, Novara e Casale Monferrato, l’Associazione Italia-Israele di Alba, Bra, Langhe e Roero ed EveryOna Group hanno inviato un appello al Parlamento e al Governo della Repubblica italiana, ai membri italiani del Parlamento europeo e alle Prefetture di Verona, Como e Reggio Emilia chiedendo che non sia concesso al predicatore jihadista Tareq al-Suwaidan, leader della Muslim Brotherhood kuwaitiana e fautore della violenza religiosa, di formare i futuri Imam presso l’Associazione Islamica italiana degli Imam e delle Guide Religiose a San Giovanni Lupatoto (Verona) né di tenere conferenze per le comunità islamiche di Como e Reggio Emilia. Qui di seguito, il testo dell’appello, firmato dai presidenti e dai membri delle Associazioni di cui sopra.
«Onorevoli ministri, parlamentari e prefetti,
l’odio religioso, l’antisemitismo e le continue incitazioni alla violenza sono i germi letali di cui si nutre il terrorismo. Eppure, con un atteggiamento irresponsabile, l’Italia apre le porte – e le braccia – a un predicatore jihadista cui il Belgio ha negato il permesso di ingresso, mentre Stati Uniti, Regno Unito e Australia l’hanno dichiarato “persona non gradita”. Si tratta di Tareq al-Suwaidan, leader in Kuwait dell’organizzazione islamista Muslim Brotherhood, propugnatore della “guerra santa” contro Israele (“Noi odiamo i figli di Sion: sono i nostri nemici e devono essere eradicati completamente”) e contro l’Occidente (“Ora gli stiamo porgendo una mano pacifica, ma non sarà così a lungo”). Tareq al-Suwaidan è stato invitato a formare gli Imam presso l’Associazione Islamica italiana degli Imam e delle Guide Religiose a San Giovanni Lupatoto (Verona) e a incontrare successivamente le comunità islamiche di Como e Reggio Emilia, nel periodo dal 7 al 17 maggio 2016.
Nel 2012 Tareq al-Suwaidan annunciò “la restaurazione del Califfato” e negli anni successivi ha ripetutamente avvertito l’Occidente che “L’Islam sta arrivando”. Ricordiamo inoltre che ila Muslim Brotherhood sostiene la Jihad radicale nel mondo, con qualsiasi mezzo e qualsiasi arma.
L’Associazione Italia-Israele di Vercelli, Novara e Casale Monferrato, l’Associazione Italia-Israele di Alba, Bra, Langhe e Roero ed EveryOne Group, organizzazione internazionale per i diritti umani, chiedono alle istituzioni e alle autorità italiane di prodigarsi affinché il predicatore dell’odio e del terrore non venga portato quale esempio di “santità” e delle sue “qualità di formatore” presso la comunità islamica italiana, dietro invito – una scelta che ci sconcerta e preoccupa, vista la cattiva fama del predicatore nei Paesi dell’Occidente – dell’Associazione Islamica italiana degli Imam e delle Guide religiose, un’istituzione che prepara gli Imam che dovranno predicare nelle moschee italiane. Se si presentano loro figuri di questa specie come modelli, come si può pensare di trasmettere ai predicatori i valori fondanti delle democrazie: la tolleranza, la pacifica convivenza, la fratellanza, la moderazione, l’accettazione di tutte le culture e le religioni? Ecco perché riteniamo vitale che le Istituzioni impediscano gli incontri fra Tareq al-Suwaidan e la comunità islamica italiana, cui è assai più opportuno presentare modelli di moderazione, tolleranza e spirito di pace.
Associazione Italia-Israele di Vercelli, Novara e Casale Monferrato
Associazione Italia-Israele di Alba, Bra, Langhe e Roero
EveryOne Group
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