Connect with us

Hi, what are you looking for?

Opinioni

Sulla Verona che vorrei VeronaPolis chiede un confronto

Palazzo Barbieri, Verona (Foto Giorgio Montolli)
Palazzo Barbieri, Verona

Giorgio Massignan: «Mi piacerebbe confrontarmi con coloro che si presenteranno alle Amministrative 2017, per capire in quale considerazione saranno tenute le nostre proposte»

E’ trascorsa più di una settimana dalla presentazione de: La Verona che Vorrei da parte di VeronaPolis e provo a stendere alcune brevi valutazioni. Ho notato da parte della persone che hanno assistito alla presentazione e di coloro che, pur non presenti, hanno avuto modo di esaminare i contenuti dell’evento, la comprensione dello spirito e delle motivazioni che ci hanno spinto a presentare le nostre denunce e proposte.

La prima fase contesta il metodo assunto dalla giunta Tosi di non pianificare oggettivamente il territorio, ma di concedere la delega agli operatori privati di programmarlo in base ai propri interessi economici. Questa fase si conclude con l’esigenza di azzerare, dove possibile, gli attuali PAT e PI e realizzare nuovi strumenti di piano con un metodo democraticamente partecipato.

Inoltre sono richieste: a) La cancellazione dei sei progetti PAQE previsti: Tiberghien; L’Agorà alla Croce Bianca; L’Ecocittà del Crocione; La Porta della Città al Nassar di Parona; L’Ecoborgo all’ex seminario di San Massimo; e il galoppatoio a Verona sud. b) La totale revisione dei progetti approvati de: ex Officine Adige; ex Manifattura Tabacchi, ex Cartiere Verona, ex Scalo Merci della Ferrovia; e del polo commerciale Esselunga di fronte alla fiera. c) L’abbandono dell’ipotesi IKEA alla Marangona. d) L’eliminazione di 110.624 mq dal Piano degli Interventi, di cui 67.556 residenziali e 43.068 commerciali e terziari. e) Il recupero e l’utilizzo degli oltre 10.000 appartamenti sfitti.

Non so queste richieste quante possibilità abbiano di essere accolte dalla prossima amministrazione; dipende tutto da chi ci amministrerà. E’ ovvio che la scelta di porre una pietra tombale su uno strumento di piano che, se realizzato, condannerà la nostra città ad un aumento sostanziale dell’inquinamento, alla congestione totale delle già caotiche arterie viabilistiche, ad un ulteriore consumo di suolo agricolo e ad una esagerata bulimia di centri commerciali, dipende dalla volontà politica di coloro che vinceranno le elezioni del 2017.

A tale proposito mi piacerebbe confrontarmi con coloro che si presenteranno alle prossimo elezioni per capire in quale considerazione saranno tenute le nostre proposte. Comunque i voti li danno gli elettori e gli elettori devono essere adeguatamente informati di cosa accadrà della loro città sulla base, non di promesse elettorali, ma di chiari, dettagliati e vincolanti programmi politici.

Advertisement. Scroll to continue reading.

Un ruolo basilare nell’informare o nel disinformare i cittadini lo svolgono gli organi di comunicazione. Tutti noi sappiamo come sia difficile, anche per i bravi ed intellettualmente onesti giornalisti, esporre concetti che possono danneggiare gli interessi della proprietà. Ricordo di un vecchio direttore di quotidiano, in pensione da poco più di un anno che, durante una visita alla sua vecchia redazione, disse più o meno questa frase: «Se fossi stato io ancora direttore, quel partito non avrebbe certo vinto le elezioni per il sindaco». Ebbene tutto questo non dovrebbe più accadere; con questo sistema le regole della nostra democrazia sono manipolate da coloro che, più forti economicamente, riescono a gestire le fonti d’informazione in funzione dei propri interessi.

Per questo è necessario comunicare ai cittadini, con tutti i mezzi possibili, che non esiste solo la Verona di Tosi, ma ne esistono anche altre. Bisogna informare la gente su come sarà trasformata la zona dove abita e come subirà un ulteriore calo la qualità urbana se certi progetti saranno realizzati. Per fortuna in diverse zone della città si stanno formando comitati di cittadini, apartitici, che attraverso riunioni, volantinaggi e passa parola, informano i propri vicini di come sarà trasformata la propria zona. Chi ha le competenze tecniche e culturali e vuole opporsi al modello tosiano di Verona, deve mobilitarsi e partecipare attivamente alla progettazione di una città come bene collettivo e a diffonderne la comunicazione.

Noi di VeronaPolis ci stiamo provando intervenendo sui settori di nostra competenza. Non pretendo che le nostre proposte siano perfette e tutte attuabili. Mi rendo perfettamente conto di quanto possano essere utopiche. Ma credo che per cambiare in meglio anche solo un piccolo frammento del nostro territorio, sia necessario avere un sogno, sia necessario riuscire a vedere la Verona che tutti noi vorremmo diventasse. Non si deve realizzare tutto subito; l’articolo di Luciano Butti (La Verona che vorrei, alcune idee per i primi 100 giorni) molto chiaro in proposito; ma non ci si può neppure limitare a piccoli interventi, dobbiamo avere un sogno, un obiettivo, una città ideale per cui valga la pena di battersi.

Con quest’ottica VeronaPolis ha suddiviso le sue proposte in cinque sistemi: a) del Verde; b) della Mobilità; c) delle Eccellenze; d) degli Itinerari; e) del fiume Adige. Di queste ipotesi, alcune sono fattibili subito, altre lo potranno essere in futuro e se saranno trovate le risorse finanziarie necessarie, altre ancora rappresentano il simbolo di una nuova città più attenta al bene collettivo che alle speculazioni economiche.

La città che si riappropria del proprio fiume significa questo. Il camminamento sull’Adige in cui finiscono, come un tempo, i vecchi vo’ di Sottoriva per riportare la gente al fiume ha questo significato. L’apertura al ramo dell’Adige che riforma il vecchio Isolo, è un simbolo alla chiusura delle automobile in una via, Interrato dell’Acqua Morta, che ora ne è congestionata. Tutto questo significa riportare un elemento vivo e vitale come l’acqua in una zona che ora è ricca solo di automobili e gas di scarico. Forse sarà troppa poesia, ma mi piace pensare che certe immagini liriche possano un giorno realizzarsi.

Giorgio Massignan
VeronaPolis

Advertisement. Scroll to continue reading.

Leggi
Sulla Verona che vorrei VeronaPolis chiede un confronto (Giorgio Massignan)
La Verona che vorrei, alcune idee per i primi 100 giorni (Luciano Butti)
Massignan come Lorenzetti disegna la città ideale (Enrico Bertelli)
VeronaPolis, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire (Mario Allegri)
VeronaPolis, un’idea di città che sa tanto di Primavera (Francesco Premi)
Le relazioni al centro, una scommessa da vincere (Paola Lorenzetti)
Bene Veronapolis, ma la città che vorrei io… (Gianni Falcone)
La Verona che vorrei, traslazione da sogno a realtà secondo Paolo Ricci  (Paolo Ricci)
Fundraising, diamo concretezza ai progetti su Verona (Daniela Motti)
La dimensione sociale della Verona che vorrei (Daniela Motti)
Veronapolis propone un nuovo modello di città (Giorgio Montolli)


Il progetto di VeronaPolis

Written By

Giorgio Massignan è nato a Verona nel 1952. Nel 1977 si è laureato in Architettura e Urbanistica allo IUAV. È stato segretario del Consiglio regionale di Italia Nostra e per molti anni presidente della sezione veronese. A Verona ha svolto gli incarichi di assessore alla Pianificazione e di presidente dell’Ordine degli Architetti. È il responsabile dell’Osservatorio VeronaPolis e autore di studi sulla pianificazione territoriale in Italia e in altri paesi europei ed extraeuropei. Ha scritto quattro romanzi a tema ambientale: "Il Respiro del bosco", "La luna e la memoria", "Anche stanotte torneranno le stelle" e "I fantasmi della memoria". Altri volumi pubblicati: "La gestione del territorio e dell’ambiente a Verona", "La Verona che vorrei", "Verona, il sogno di una città" e "L’Adige racconta Verona". giorgio.massignan@massignan.com

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Banner-Studio-editoriale-Giorgio-Montolli

Advertisement

MEMORY BOOKS

Scarica gratis

COSA SONO I MEMORY BOOKS?
Approfondimenti su tematiche veronesi.
A COSA SERVONO?
Offrono una visione diversa di città.
QUANTO TEMPO PER LEGGERLI?
15 minuti.
PERCHÉ SCARICARLI?
Sono rari.
QUANTO COSTANO?
Nulla.

Advertisement
Advertisement

Altri articoli

Interviste

INTERVISTA – «Diamogli ancora un po' di tempo, ma per questa Amministrazione e ormai giunto il momento di rendere concreti tanti progetti che fanno...

Opinioni

Senza la connivenza di qualche politico, imprenditore e professionista locale la criminalità organizzata non potrebbe infiltrarsi. Alcuni segnali inequivocabili che andrebbero valutati

Flash

Appello dei Geologi del Veneto agli agricoltori nei confronti di una pratica che sta tornando in auge per far fronte all'emergenza climatica che rischia...

Ambiente

Per l'area di Verona Sud è urgente una soluzione che preveda il massimo del verde. Dalle promesse elettorali dell'ex sindaco Sboarina al silenzio dell'Amministrazione...