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Opinioni

Negozi di vicinato, antidoto a solitudine e degrado

Negozio alimentari

Sono quasi scomparsi col fiorire di supermercati e centri commerciali e così abbiamo rinunciato anche alla loro funzione sociale

Alcuni giorni fa ho avuto il piacere di ascoltare un’intervista di Radio Popolare con Giorgio Massignan, autorevole architetto urbanista veronese, fondatore dell’Associazione VeronaPolis. Ho trovato molto interessanti e concretizzabili le sue proposte per Verona e veritiere le critiche che ha mosso all’attuale assetto urbanistico; in particolare sono rimasta molto colpita e perplessa nel rendermi conto dell’enormità delle opere a fine commerciale che verranno costruite nei quartieri a Sud della città: davanti alla Fiera, alle ex Officine Adige, nella Rotonda degli ex Magazzini Generali, alle ex Cartiere Fedrigoni, alla ex Manifattura Tabacchi.

In pratica, dal casello di Verona Sud verso il centro, sarà tutto un susseguirsi di centri commerciali e supermercati. Secondo Massignan, se venissero realizzati tutti, potrebbero servire una popolazione di due milioni di persone. A Verona però di abitanti ce ne sono molti meno, circa 260 mila; in tutta la provincia, 923 mila (dati ISTAT 2015).  Viene da chiedersi cosa ce ne faremo mai di tutta questa abbondanza. Chiaramente i vari centri si ruberanno i clienti fra loro con super offerte e facilmente qualcuno sarà anche costretto a chiudere in fretta.

Secondo l’amministrazione veronese che ha fatto queste scelte, il risultato sarà una riqualificazione delle aree dismesse e un grande aumento dei posti di lavoro. Purtroppo ci saranno anche molte conseguenze allarmanti: vista la quantità di persone che andranno a fare acquisti in macchina l’inquinamento di questa zona già problematica salirà a dismisura, provocando un aumento delle patologie connesse; inoltre, mentre durante il giorno ci sarà un grande traffico, di notte i quartieri saranno praticamente  morti, con tutti i problemi di sicurezza che questo comporta.

Siamo proprio sicuri che avere quartieri costantemente congestionati dal traffico sia un pedaggio irrinunciabile in cambio della comodità che offrono i grandi centri vendita?

Fino agli anni Ottanta per fare la spesa ci si serviva esclusivamente dei cosiddetti negozi di vicinato: salumerie, panifici, frutta e verdura, latterie…, sparsi per le vie dei quartieri. Negli ultimi anni, in coincidenza col fiorire di supermercati e centri commerciali, questi negozietti sono quasi spariti ma a mio avviso, se si vuole ridare vita e sicurezza alla città, bisognerebbe ritornare alle antiche abitudini.

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I negozi di quartiere fornivano anche un servizio sociale agli acquirenti: gli anziani avevano la comodità di andare da soli a far la spesa a piedi, senza bisogno di mettersi in macchina o chiedere l’aiuto di altri; spesso si fermavano a fare due parole col negoziante, cosa che al supermercato è impossibile.

Quando si camminava da soli per strada ci si sentiva più sicuri se qui e là brillava la luce di un negozio aperto; in caso di necessità si poteva entrare per chiedere aiuto. Se ci fate caso, ora le vie della nostra città sono poco frequentate di sera, cupe; la gente si muove molto in auto e i pedoni sono rari. Non è un caso se in un ambiente così incustodito crescono furti, aggressioni e atti di bullismo.

I negozi di vicinato offrivano anche un contributo positivo alla conquista dell’autonomia da parte dei bambini: mi ricordo ancora con piacere il giorno in cui mia madre mi mandò da sola a prendere la verdura, a pochi passi da casa. Un po’ alla volta mi mandò a fare la spesa in negozi più lontani, dall’altro lato della strada. Ho saputo solo più tardi che ero attentamente controllata dai negozianti che vigilavano e poi riferivano a mia mamma.  Allontanarsi gradualmente da soli per svolgere piccole commissioni rendeva i bambini più autonomi e responsabili, nella sicurezza del controllo generale degli adulti.

Credo che Verona sarebbe migliore, più viva e più sicura, più sana, perfino più umana se invece di continuare ad edificare cattedrali dell’acquisto tre per due si tornasse ad aprire nelle vie dei nostri quartieri tanti negozi di vicinato, piccoli ma efficaci  antidoti alla solitudine ed al degrado.

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4 Comments

4 Comments

  1. Giovanna Pia Danieli

    09/09/2016 at 16:41

    Per i negozi di vicinato sta nascendo cittaweb.it futuro centro commerciale on line di negozi di vicinato e sarà sia cittadino che nazionale allo stesso tempo dove ogni attività, negozio, oggi “sofferente” può avere il suo spazio o vetrina on line gratis nella versione free, dove caricare i propri prodotti e promuoversi senza avere conoscenze informatiche.

    Cittaweb ci sarà per ogni città, è già attivo e funzionante. Cittaweb lancia un “salvagente” a tutti i negozianti che hanno bisogno ancora di esistere e di vivere.
    Il portale consente ai negozianti un sistema di prenotazione on line attraverso il quale i prodotti caricati vengono prenotati on line dai clienti e il cui acquisto avviene in negozio dopo averlo visto, indossato o toccato senza perdere il piacere di fare shopping.

    Con cittaweb, i negozi aderenti che siano ubicati nella via principale o secondaria o periferica hanno la stessa visibilità.
    Con questo sistema grazie all’adesione dei negozi, anche i consumatori saranno agevolati perché vanno in negozio a “colpo sicuro”.

  2. Giorgio Peres

    22/10/2015 at 23:38

    A Verona Sud è nato un comitato proprio per opporsi a tutto questo folle scempio e ha l’obiettivo di informare chi vieve e lavora a Verona Sud in merito alla politica sconsiderata di questa amministrazionche che vuole solo fare cassa a spese dei cittadini.
    Tutta la zona Sud di Verona è super inquinata, e i limiti di PM10 e PM 2,5 (ancora più micidiali) sono completamente e da tempo fuori controllo.
    Il comitato vuole fare chiarezza su tutto questo e rivendicare il verde che ci spetta di diritto per sanare in parte la poca aria che ci resta. Ci riusciremo solo se saremo in tanti, determinati nel portare avanti le nostre richieste e soprattutto informati.
    P.S.: il vero colpo di grazia comunque ce lo darà l’inceneritore di Ca’del Bue!!!
    Giorgio

  3. Paola Lorenzetti

    15/10/2015 at 21:25

    Se vogliamo investire in sicurezza e salute, non solo per noi ma per le generazioni future, bisognerà avere la forza e l’onestà di mettere uno stop a tutto ciò.

  4. lorenzo dalai

    15/10/2015 at 17:16

    hai ragione Paola, è un tema che conosco bene e che è stato affrontato superficialmente da amministrazioni comunali, regionali e dai vari governi.
    L’ultima stupidaggine del governo Monti, quella delle aperture festive libere, ha contribuito ad aggravare ancor più la situazione. Nelle periferie i negozi vuoti sono sempre di più e i vari centri commerciali si “rubano”i clienti l’un l’altro. Negli USA alcuni “Mall” hanno chiuso, altri lo stanno facendo, e di queste enormi strutture ora nessuno sa più cosa farne.
    Un po’ di lungimiranza non guasterebbe!
    Lorenzo

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