La giovane medico di San Giovanni Lupatoto si occuperà delle supervisioni, delle riunioni nel distretto, delle 77 unità periferiche in Sierra Leone
Francesca Tognon, 30 anni di San Giovanni Lupatoto (VR) venerdì 17 luglio parte per la Sierra Leone come operatore di Medici con l’Africa Cuamm. Specialista in Igiene, è partita per la prima volta con il Cuamm nel 2013, da specializzanda, per trascorrere un periodo di tirocinio a Wolisso in Etiopia. In seguito ha continuato il suo impegno nella sede di Padova, per conoscere da vicino tutto l’iter della programmazione e ora ricomincia, questa volta a Pujehun, in Sierra Leone, dove si occuperà del lavoro nei villaggi.
«Parto con il compito di supportare il lavoro sul territorio: mi occuperò delle supervisioni, delle riunioni nel distretto, delle 77 unità periferiche che fanno capo all’intervento del Cuamm in quel territorio – spiega Francesca –. Il periodo in Etiopia è stata un’esperienza positiva e bella. Mi sono occupata di raccolta dati, utili per la rendicontazione, ma anche per la valutazione dei Centri di Salute. Così dopo l’Africa, ho deciso di fare un tirocinio, riconosciuto dall’università, presso la sede di Padova ed è stato molto istruttivo, per capire la prospettiva a monte e avere una visione dall’alto, più generale. Ora riparto con tanta curiosità e voglia di ricominciare».
Forte il legame tra il Cuamm e Verona: dal 1950 sono partiti come operatori di Medici con l’Africa Cuamm, circa 70 persone originarie della città scaligera. Oltre 500 i veneti che hanno prestato servizio in Africa. Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in Sierra Leone dal febbraio 2012 e più nello specifico a Pujehun, uno dei distretti più remoti del paese, in un intervento finalizzato ad aumentare la copertura e la qualità dei servizi di salute neonatale e materno-infantile. L’attività del Cuamm è concentrata sul rafforzamento della capacità di pianificazione dei servizi sanitari da parte delle autorità distrettuali, sul miglioramento del servizio per il parto assistito sia in ospedale che a livello di unità sanitarie periferiche, sulla formazione professionale dello staff sanitario e sul rafforzamento del sistema di riferimento. Sin dall’inizio, l’intervento ha coinvolto un team composto da un esperto di sanità pubblica, un chirurgo, un pediatra, un’ostetrica e un amministrativo, impegnati a Pujehun nel rafforzamento dei servizi sanitari sui tre livelli: ospedaliero, territoriale e comunitario.