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Cultura

Una mostra di Simone Butturini tra natura e cucina

Giancarlo Perbellini e Simone Butturini

Torri d’acqua nelle pianure del Nord Italia, archeologia di una memoria industriale abbandonata a se stessa. Paesaggi surreali, dirigibili e camere d’albergo d’antan. Colazioni e piatti di alta cucina, tra tutti la millefoglie dello chef pluristellato Giancarlo Perbellini, che evocano convivialità. Sono solo alcune delle suggestioni pittoriche nella mostra personale di Simone Butturini Luci e parole. Interno Esterno: colazioni e architetture industriali, che sarà inaugurata venerdì 15 maggio alle 18 alla Galleria d’arte Ghelfi (piazza Erbe, 31) a Verona e costituisce l’anteprima della personale in programma all’Istituto Italiano Cultura a Vienna il prossimo ottobre.

In esposizione 20 dipinti su tela realizzati tra il 1991 e il 2015 e pastelli su carta che documentano il percorso dell’artista. Seguirà la proiezione del film del regista Luca Caserta La fabbrica della tela in cui Butturini è protagonista nella realizzazione di un suo dipinto, accompagnando lo spettatore con i gesti, gli sguardi e i profumi in un viaggio suggestivo nella creazione di una tela-dipinta.

La mostra è inserita tra gli eventi d’arte di Expo Veneto e raccoglie una serie di opere che abbracciano un ventennio, esposte con successo della critica e di pubblico, dalla personale nella città natale dell’artista a Verona, nel Palazzo della Gran Guardia (2007), alla Fondazione Matalon Milano (2008), Artcor gallery Toronto (Canada) (2008), alla Galleria der moderne M.Kattner (2009), Galleria” Il Narciso” Roma (2011) e alla Galleria Poma (Morcote-Lugano) in collettive con artisti di fama internazionale (2013-2015).

Nell’esposizione l’“ambiente-natura”, rappresentato dalle torri d’acqua, da dirigibili, fari e cieli cosmici, testimonia l’anelito ad andare oltre il limite, a superare i confini di tempo e spazio. Di qui il visitatore viene condotto alla “casa dell’anima”: una pittura significativamente introspettiva e visionaria porta a interni di abitazioni europee e di hotel che evocano presenze e assenze dove l’arredo è ridotto all’essenziale. Il momento conviviale della colazione viene rappresentato quando è ormai trascorso e pane, piatti e bicchieri popolano la tavola simili a fantasmi. Una sola presenza femminile osserva al di là del vetro che la separa da un rapporto autentico con il mondo, mentre si spegne il giorno, in una pacata atmosfera di ferie a fine agosto.

Particolarità nell’esposizione è l’omaggio all’alta cucina italiana, oggi più che mai protagonista sulla scena mondiale, testimoniata dallo chef pluristellato Giancarlo Perbellini. Nella mostra figurano infatti dipinti e pastelli con alcune delle più celebrate ricette di colui che ama definirsi “cuoco artigiano”: tra di essi la millefoglie e il maialino da latte croccante, castraure e profumo di lime e ginepro. Un tema stimolante per l’artista noto per le sue colazioni e le sue torri d’acqua: «La contaminazione tra generi alimenta la mia pittura – spiega Simone Butturini –. Come l’alta cucina oggi più che mai trae ispirazione dalle suggestioni visive del mondo dell’arte così l’arte da sempre celebra la grande cucina e la convivialità. In particolare sono rimasto affascinato dalle creazioni di Giancarlo, i dipinti sono nati da un incontro di saperi, sapori, profumi e architetture che ho ravvisato nei suoi piatti».

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«Il dipinto che Simone ha voluto dedicarmi – dice lo chef Giancarlo Perbellini – nel momento in cui l’ho visto mi ha davvero folgorato. La “Millefoglie” che vi è rappresentata, un dolce molto importante nella storia mia e della mia famiglia, sembra quella delle origini quando a prepararla era mio nonno Ernesto. Osservando quest’opera ho fatto un tuffo nel passato».

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