Expo 2015 – Due ragazzi pedalano nella notte in una città europea. Fermano le bici e cominciano a guardare in un cassonetto dei rifiuti. Inizia così Taste the Waste (letteralmente Assaggia i Rifiuti) il documentario di Valentin Thun sulla distruzione del cibo, per conoscere lo scempio che affama i più deboli, che denuncia con cifre alla mano la gravità di uno scandalo sino a oggi solo immaginato, individua le falle del nostro sistema capitalista e suggerisce delle soluzioni.
Quanto del cibo che gettiamo ogni giorno è ancora commestibile? Quante risorse alimentari sprechiamo e che conseguenze porta il nostro comportamento nel mercato globale?
Perché sprechiamo così tanto e in che modo è possibile rimediare a una tendenza talmente consolidata da apparire irreversibile?
Thurn ci propone soluzioni a volte, anche molto semplici, risultato di buone pratiche collegate ad azioni quotidiane alla portata di noi tutti.
Così come, ad esempio, dimostra Hanna Poddig, operatrice ecologica che dai rifiuti dei supermercati recupera alimenti consumabili; oppure Thomas Pocher, direttore di un supermercato francese che consiglia ai clienti l’acquisto di cibo a impatto zero sull’ecosistema; e via via, come propongono antropologi, volontari, agricoltori, insegnanti, eco-attivisti, benefattori che mettono a disposizione le proprie esperienze improntate al buon senso e all’impegno quotidiano affinché venga recuperato l’equilibrio climatico e sociale del nostro pianeta.
I temi del film sono proposti anche dal cartello Donne Veronesi We Expo, che il 1 maggio in concomitanza con l’inaugurazione dell’esposizione universale, propone una giornata di riflessione e scambi aperta a tutti e tutte per raccoglie la sfida della scommessa radicale di Expo 2015 “È possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile?”
Saranno Ancilla Rizzotti (insegnante) e Sabrina Bonomi(docente universitaria e volontaria di progetto REBUS) ad affontare il tema dello Spreco con esempi di vita all’insegna del recupero, del riciclo e dello scambio non monetario.
Cinzia Inguanta